Questa settimana, rientrando dall’ospedale, qualcosa ha rapito il mio sguardo: nel bel mezzo del giardino è spuntata una rosa. Una rosa. In autunno. Per me, questo ha il sapore di un miracolo. Significa che anche quando sembrano non esserci più possibilità, sembra non esserci più speranza, la vita ricomincia sempre. Che ci sia speranza anche per la nostra vita incasinata allora? L’altro giorno alla visita, l’oncologa spiegava a Teo che la tac è andata bene, ma dovrà fare ulteriori controlli per vedere se le sue cellule sgangherate sono tranquille o scalmanate.…
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Cose che ho imparato: 29/2017
Io per natura parlo tanto, ma – e qui non sembra – solo se ho qualcosa da dire. Infatti, – e qui non sembra – apprezzo tanto anche il silenzio. Anzi lo cerco, lo bramo. In un’epoca in cui anche se non hai un cazzo da dire, ti invitano a farlo, è bello stare un po’ in silenzio. Migliaia di stories, di video in diretta, con gente che pur di riempirsi la giornata mostra lo yogurt che sta mangiando a colazione; status sul nulla pieni di commenti, pur di passare…
Cose che ho imparato: 26/2017
Cosa succede al vostro iPhone quando è scarico? Si spegne, esatto. E non v’è nemmeno modo di sostituire la batteria, bisogna proprio attaccarlo alla corrente e ridargli la carica. Che quando gli elettrodomestici funzionavano a pile, a volte bastava cambiarne l’ordine, scuoterle un pochino, e l’aggeggio tornava a funzionare. Poi arrivi a un certo punto che non basta più. Non serve più provare a forzare la mano, quando le pile sono esauste, sono esauste. Così mi sento io nell’ultimo periodo: scarica, esausta. Tante, troppe cose da fare e poco tempo…
Cose che ho imparato: 14/2017
Quello che ho imparato negli ultimi dieci giorni, ve lo racconto attraverso tre episodi che mi sono capitati a distanza di pochi giorni. Il primo giovedì scorso in macchina, diretti al Monza Village. In coda, ci si accosta una macchina scassata, targata Bulgaria, con su due bambini forse di etnia rom, quei bambini che per strada ispirerebbero poca fiducia, di cui non diresti mai: “Che carini”, anzi. Mi avvicino e mi viene istintivo girarmi verso di loro: uno ha lo sguardo perso nel sole, intento a guardare oltre il finestrino…
Cose che ho imparato: 13/2017
Vi ricordate quando da piccoli a ogni cosa che ci spiegavano mamma e papà noi replicavamo “Perché?”, per far loro perdere tempo o anche solo per metterli in difficoltà? Poi alla fine non si arrivava a una conclusione, poiché non vi era nessuna spiegazione che potesse convincerci della bontà della loro risposta. Ecco, lo stesso è da adulti: quanto spesso ci arrovelliamo sulle cose, in cerca di una spiegazione logica? Perché non mi risponde, seppure è sempre collegato? Perché non mi richiama, se l’ultima volta ha detto di amarmi ancora?…
SeDici che stai soffrendo…
È una società che abitua poco al dolore, alla sopportazione. Avete mai fatto caso che quando un bambino si fa male, si fa di tutto pur di farlo smettere subito di piangere? Sicuri che così gli sia passata? Forse non è solo un espediente per mettere fine prima al fastidio del pianto? Se gli si lasciasse il tempo di elaborare lo spavento e poi il male, infine l’accettazione che non è successo niente, non sarebbe meglio, invece che imporgli i nostri tempi più frettolosi? È una lezione che poi si porterà…
SeDici che non ce la fai più…
Avete presente quella sensazione di turbinio, di essere dentro come a un vortice, tipico di quando si devono fare mille miliardi di cose ed è una corsa contro il tempo e contro tutti? Fai tutto e poi spunta sempre qualcosa di nuovo da fare, ti affanni e poi non basta mai… Allora viene voglia di urlare, di gridare e di mandare tutto all’aria. Mi è successo nell’ultimo periodo: questo che dovrebbe essere il momento più rilassato dell’anno, quello in cui dedicarsi solo agli affetti e agli addobbi natalizi, per me…
SeDici che hai paura di soffrire…
Sapete in questa vita cosa fa più paura di tutto, secondo me? I legami. Sì, affezionarsi, voler bene a qualcuno. Ho visto persone allontanarsi gradualmente da qualcuno solo perché avevano deciso in autonomia che era una storia che a detta loro non poteva funzionare e quindi, meglio prendere le distanze prima che ci caschi dentro con tutte le scarpe. “Così soffrirò meno, e se soffrirò, sarà perché l’ho deciso io”. Ah, se lo dici tu… Teo in questi giorni è molto arrabbiato con la sua oncologa. “È come se fosse…
SeDici di voler capire…
Una cosa l’ho capita in questa vita: non conoscere, non sapere cosa accadrà, ci mette agitazione, ansia. L’ansia ci spinge ad aver paura. Aver paura ci fa chiudere in noi stessi, ci fa uscire di testa, ci fa diventare più aggressivi. È un circolo vizioso, quello del pregiudizio. Spesso pensiamo di sapere le cose a priori, senza averle prima afferrate, guardate, osservate, capite. Non ci premuriamo di verificare se le cose stanno davvero come crediamo, ci facciamo bastare il ‘sentito dire’. È come la storia delle ombre cinesi: di primo acchito…
SeDici che vuoi insegnare qualcosa…
“Dai, Ely, non fare la scema!”. Sberla. “Non si dicono le parolacce”. “Perchè, mamma?”. “Perchè devi dare l’esempio a tua sorella”. “Esempio cosa vuol dire?“. “Che devi comportarti bene”. “E tu le dici, mamma, le parolacce?”. “Cerco di no”. Di parolacce sotto i ponti ne sono passate tante da allora: io continuo tuttora e imperterrita e anche mia madre le dice. Non ha funzionato l’insegnamento? Probabilmente qualche sberla in meno (ai tempi non era reato se i genitori o gli educatori te le davano) e qualche parolaccia in meno detta…