Eccoci con una nuova puntata – l’ultima prima delle feste natalizie – della nostra rubrica più seguita e letta: “Startup Mon Amour”, il viaggio alla scoperta di realtà innovative legate al mondo del wedding e delle donne in generale, ideato da #Giovaniconlapiva.
Oggi la nostra Carolina fa quattro chiacchiere con Mapi Danna Cecchetto, una donna, cento sfumature: autrice, conduttrice radiofonica e televisiva, imprenditrice e personal writer, mamma e moglie. Ma soprattutto ideatrice del progetto Love Books, una sorta di storytelling dedicato alle relazioni. Carolina ne ha voluto sapere di più, ecco cosa ha scoperto.
Chi è Mapi Danna? Presentati!: “Sono autrice, conduttrice radiofonica e televisiva, imprenditrice e personal writer, mamma e moglie. Milanese doc, dopo un’esperienza nel giornalismo della carta stampata, scrivo libri per bambini per De Agostini, e testi scolastici e approfondimenti di lettura come strumenti didattici relativi all’educazione affettiva per Piemme.
Nel 2013 invento il progetto Love Books, in cui racconto, attraverso l’incontro empatico e approfondito con i protagonisti, storie d’amore vere, storie di tutti gli amori, storie di vita salvate da legami affettivi, che diventano portatori di senso. Love Books nasce come progetto cartaceo, si sviluppa in radio e in TV, eppure rimane, in tutte le forme, focalizzato sul valore e sulla potenza della scrittura.
Nel 2017 pubblico per Mondadori il romanzo “Una vita in gioco” con Chantal Borgonovo (moglie di Stefano Borgonovo, ex centravanti di Milan, Fiorentina e Udinese, scomparso nel 2013 dopo una lunga lotta contro la Sla, la sclerosi laterale amiotrofica, ndr) per il quale vinco il premio Zanibelli opere edite 2018 e una menzione speciale premio CONI 2018.
La sfida editoriale del 2019 è il web: porto avanti un lungo Love Tour, sostenuto da un brand illuminato, che percorre tutta l’Italia e, a ogni tappa, mette in scena un love book in cui protagonisti sono web stars, influencer, tik toker. Gli amori, i valori, la bellezza della loro vita, quella vera, condivisa coi i giovanissimi followers, diventa comunicazione etica, educazione affettiva. Dal digitale al reale milioni di teenagers assistono allo svelamento di ciò che per i loro miti conta davvero: le relazioni oltre lo schermo.
A dicembre 2019 pubblico per Sperling & Kupfer “Resta l’amore intorno” con Fabiola Sciabbarrasi (ex moglie di Pino Daniele, ndr).
La parola d’ordine è condivisione. Condividere pensieri e affetti, tradurli in testi che ne potenzino l’efficacia, la forza comunicativa e valoriale, perché l’amore risolve. Il mio motto infatti è: chi ama ha ragione”.
Si chiama Love Books il tuo progetto editoriale, coppie di sposi ti chiedono di scrivere la loro storia d’amore che si trasforma così in un prezioso racconto da regalare agli invitati. Ci racconti da dove parti quando inizi a lavorare su uno dei tuoi Love Books? C’è un “inspiration shoot”? “Incontro gli sposi in due momenti separati, li metto a loro agio, parlo con loro per farmi raccontate soprattutto i valori, i sogni, le condivisioni, le chiavi della loro relazione. Tutti i “grazie”, tutti i “vorrei”, tutte le motivazioni per le quali si sono scelti. Cerco di accompagnarli nel profondo per riuscire a far esplodere immagini, sensazioni e sentimenti che spesso sono inconsce o inespresse. Scatto la foto del loro essere l’uno per l’altro, l’uno di fronte all’altro. Fermo quel momento irripetibile.
Tutto si modifica negli anni, spesso migliora, cresce, diventa ancora più potente, ma quell’incanto, quella magia va conservata, messa via esattamente come l’album delle foto, il video e l’abito da sposa. È un gioiello che racconterà ai figli tutto il prima di loro. I nostri figli ci pensano nati con loro, nati come mamme e papà. Il Love Book racconta tutta la bellezza dei motivi per cui loro sono nati, senza la sovrapposizione del tempo che deforma i nostri ricordi. La racconta così, come è stata, colta nel momento in cui accadeva”.
Giornalista, scrittrice, speaker radiofonica, presentatrice. La tua passione a oggi è il tuo lavoro, ma la Mapi ragazza che sogni aveva nel cassetto? “La Mapi ragazza sognava di scrivere. Quando senti che qualcosa ti viene naturale, come camminare, come respirare, quella è la tua strada, la tua passione e in genere anche il tuo talento. Bisognerebbe imparare ad ascoltarsi. Scegliere di diventare ciò che si è nati per essere”.
I Love Books sono fatti per raccontare amore, emozioni. Ci racconti la prima volta che ne hai creato uno. Si trattava di matrimonio o fidanzamento? I Love Books possono essere veicoli di emozioni anche nel rapporto tra madre e figli, tra amiche, può diventare un aiuto quando la parola viene meno? Ti è mai capitato? “Sono partita dal mondo wedding, da quello che si definisce l’amore romantico perché è apparentemente il più suggestivo e pop. Love Books nasce nel 2013 come progetto di personal writing. Per la prima volta, chiunque, non solo i personaggi famosi, ha a disposizione uno scrittore. Vengo dal mondo del giornalismo e dall’editoria, ma un giorno ho pensato che fosse arrivato il tempo di declinare la mia passione per la scrittura in qualcosa che mi assomigliasse di più.
Sono sposata da sempre con Claudio Cecchetto(noto produttore discografico, disc jockey, personaggio televisivo e talent scout italiano, ndr) e ogni volta che in un’intervista leggevo qualche dichiarazione sorprendente su di noi, me e lui o sui nostri figli) andavo da lui e gli chiedevo il perché quelle cose, a me, non le avesse mai dette. Risposta: “Non te l’ho mai detto perché tu non me l’hai mai chiesto”.
Eccola l’idea e anche la direzione, il bisogno, lo spazio vuoto. Un elemento esterno, neutro, rispetto alla relazione può aiutarti a vedere, a dire, esprimere e illuminare cose che da solo terresti in sospeso. Mi sono messa in gioco con il primo storytelling delle relazioni. Trasformo il racconto personale e intimissimo di una storia d’amore in un percorso narrativo scritto e stampato su carta, e ogni parola diventa regalo.
Love Books è “Le Parole per Dirlo”. Parole che vanno dette nei momenti complicati, perché curano, sciolgono i nodi, risolvono. Vanno dette nei momenti felici perché sono una festa, sono riconoscimento, premio, sono una medaglia. Vanno dette al tuo uomo, alla tua donna, ma anche a tuo figlio che è più di ciò che sognavi, ai tuoi genitori perché ci sono sempre stati, ma non ci saranno per sempre, all’amico che senza di lui ti manca l’aria, a chi conta per te, chiunque sia, ovunque sia. L’amore va verbalizzato, va reso epico, va considerato impresa. Solo così l’amore ci salverà”.
Nelle storie che incontri, ti capita mai di scontrarti con realtà difficili, figlie dei nostri giorni che culminano in amori spezzati, progetti che non saranno portati a termine per problemi economici? Di ritrovarti a metà percorso e dover interrompere il tuo lavoro? “Mi è capitato una sola volta. La sposa ha lasciato lo sposo a un mese dalle nozze. Ho detto allo sposo che sarei restata lì ad aspettarlo per il suo nuovo Love Book tutto da riscrivere con la persona giusta”.
Oltre a essere una ghost writer delle relazioni, come ami definirti? Potresti anche essere definita un coach imprestato all’amore? In base alle domande che poni ai tuoi interlocutori, ti è capitato di essere d’aiuto e risolvere una piccola “crisi”? “Lo scopo e il senso di Love Books è proprio questo. È il tentativo di rendere merito all’amore, di renderlo epico e di riuscire a entrare nei nodi che spesso incastrano le relazioni per poi riuscire a scioglierli. Soprattutto i Love Books scritti per amori di famiglia, per esempio tra genitori e figli o tra fratelli, che è la relazione meno verbalizzata, sono spesso stati cura e guarigione, abbattimento di muri eretti da anni. Io come facilitatore esterno riesco a far dire all’uno e all’altro cose che senza mediazione non si direbbero mai. C’è bisogno di fermarsi, guardarsi da fuori e riconoscersi per ritrovarsi”.
Relazioni, sentimenti, emozioni, amore. Questi gli ingredienti. Ma oggi come vedi tu, dal tuo osservatorio privilegiato, la coppia? C’è qualcosa in meno o qualcosa in più? Ci batte ancora il cuore? “Il problema delle coppie oggi è la poca attitudine e la poca disposizione al lavoro. Siamo consumatori compulsivi, non aggiustiamo le cose, le buttiamo e ne compriamo di nuove. In amore questo modello fallisce. Non c’è nulla di normale nello stare insieme tanti anni, c’è piuttosto qualcosa di eroico nello stare insieme tutta la vita. È più naturale lasciarsi, tradirsi, saltare giù dalla nave alla prima falla, cercare altro. Invece chi cura vince, chi resta vince, chi perdona vince, chi accoglie i limiti dell’altro e le sue fragilità vince, chi guarda i bianchi e non i neri vince, chi dell’altro si innamora davvero, come persona e non come prestazione utile a se stesso, vince. È un esercizio quotidiano di dedizione e di concentrazione. Per sempre non vuol dire “In eterno”, vuol dire “ogni giorno””.
Nella tua specifica professione ci sono tematiche fiscali particolari come il diritto d’autore, d’immagine, diritti connessi. Come sei riuscita a destreggiarti in questa giungla? Hai trovato subito un professionista in grado di aiutarti? “Ho un commercialista che segue tutti questi aspetti e per il diritto d’autore le case editrici per cui pubblico. Oltre ai Love Books pubblico anche libri per grandi case editrici, sempre e solo storie d’amore, vere”.
Cosa ti senti di consigliare a un futuro scrittore? Quali step deve subito affrontare dal punto di vista professionale e amministrativo? “A chi sogna di diventare scrittore consiglio semplicemente di scrivere, sembra ovvio, ma non lo è. A volte si pensa che valga la pena scrivere solo per pubblicare, per essere letti. Il vero scrittore scrive sempre, scrive tutto e lo fa per se stesso, lo fa come un’urgenza, un desiderio, un bisogno. Per arrivare alle case editrici consiglio di partecipare a tutti i concorsi possibili. Cominciare a farsi le ossa, confrontarsi con quelli più bravi. La scrittura è disciplina, equilibrio, allenamento, tempi, è l’organizzazione anche metodica dei passaggi narrativi di una storia. Non è solo impeto, spontaneità”.
Hai partecipato di recente al Festival dell’Amore in Triennale, cosa ti ha dato in termini di ritorno emotivo, il pubblico? “Il Festival dell’Amore è un’esperienza indimenticabile, chi non ci è stato non può capire. Tre giorni di full immersion dentro a storie, racconti, esperienze ed emozioni. Un palco che diventa un viaggio. È l’antidoto al disincanto, comunicazione etica, è suggestione, l’esplosione, il canto dell’amore che diventa impresa. Il mio claim è: “Chi ama ha ragione”. Il Festival dell’Amore ne è una piena, luminosa espressione”.
Cara Mapi, oltre a essere una delicata professionista della scrittura sei anche mamma. Mamma Mapi ha mai pensato di scrivere un Love Book dedicato ai suoi ragazzi? “Dovrebbe esserci un’altra Mapi! Un Love Book è qualcosa di unico e irripetibile proprio perché è il riconoscimento e l’espressione dei sentimenti attraverso un facilitatore che ti aiuta a guardare le cose da fuori, a vedere l’amore che vivi come un regalo e come una grazia. Ai miei figli ripeto mille volte che li amo, loro sono molto più di quello che mi merito”.
Ora ci rileggiamo a gennaio: che realtà ci farà scoprire questa volta la nostra Carolina? Stay tuned e lo scopriremo presto!
Chi è Carolina: Carolina Casolo, ovvero #carolinaconsulente, è una consulente un po’ atipica, che ama poter assistere aziende o persone fisiche che iniziano una propria attività seguendo un sogno, fornendo punti di vista differenti e trovando soluzioni innovative per rispondere alle sempre più particolari esigenze dei clienti. Ecco da dove è nato il suo interesse per il settore del wedding e in particolare per le startup. È la founder di #giovaniconlapiva, la società di servizi e consulenze dedicata ai giovani under 35 che si approcciano al lavoro autonomo.
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