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giugno 28, 2019

#StartupMonAmour: Onivà e i suoi viaggi fatti a mano

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Ed eccoci con una nuova puntata della nostra rubrica più seguita e letta: “Startup Mon Amour”, il viaggio alla scoperta di realtà innovative legate al mondo del wedding e delle donne in generale, ideato da #giovaniconlapiva. Oggi la nostra Carolina Casolo ci presenta ancora una volta una donna, titolare di una realtà davvero curiosa: lei è Francesca D’Urbano ed è la founder di Onivà, un’agenzia di viaggi, che non è proprio quello che sembra. Pronti a scoprire di che si tratta? Buona lettura!

Onivà
Francesca D’Urbano di Onivà

Chi è Francesca D’Urbano? Presentati!: “Sono la persona dietro Onivà – Viaggi fatti a mano, ho 36 anni e un bellissimo bambino”.

Da quando hai iniziato a occuparti di viaggi?: “Professionalmente da poco più di due anni. Personalmente, da sempre”.

Si viaggia fisicamente, si viaggia mentalmente , si viaggia virtualmente, l’importante è viaggiare. Cosa vuol dire viaggiare per te?: “Semplicemente, è la cosa più bella del mondo, perché dentro un viaggio trovo tutte le cose che mi piacciono nella vita: la natura, il cibo, la musica, le persone che amo”.Onivà

Oggi il portafogli non è sempre pieno, soprattutto per chi ha iniziato da poco a costruire la propria carriera. Viaggiare implica sempre una scelta, una rinuncia?: “Ognuno ha le proprie possibilità e non mi permetto mai di discutere le scelte di nessuno, specialmente di persone che non conosco bene. Personalmente, ho sempre pensato che il modo più sano per spendere il mio stipendio fosse in un viaggio”.Onivà

Chi è il turista, il viaggiatore di oggi?: “Anche qui, non voglio rischiare generalizzazioni. Posso dirti chi è il viaggiatore Onivà che abbiamo immaginato all’inizio e che, col tempo, abbiamo imparato a conoscere viaggio dopo viaggio. È una persona curiosa, intraprendente, in un certo senso anche coraggiosa”.Onivà

Onivà si rivolge anche alla famiglia. “Viaggiare spalanca il mondo di un bambino alla conoscenza e alla meraviglia”, c’è scritto sul sito. Famiglia e bambini: un target in crescita? Come crei un pacchetto famiglia, a quali sollecitazioni rispondi?: “Come dicevo, chi si rivolge a Onivà spesso ha un’attitudine al viaggio molto aperta, quindi anche tante famiglie con bambini al seguito non si fanno problemi a chiederci viaggi anche avventurosi o addirittura dei Mystery Tour. Dal canto nostro, la nostra prima preoccupazione è far sentire grandi e piccini sicuri e a proprio agio in ogni situazione, sappiamo bene come i più piccoli abbiano specifiche esigenze. Detto questo, lungi dall’essere un impedimento, viaggiare con figli al seguito può essere l’occasione giusta per fare esperienze indimenticabili che altrimenti non si farebbero”.Onivà

The Onivà Mystery Tour. Come ti è venuta questa idea? Mi dai una carta d’identità di chi sceglie di vivere quest’esperienza?: “Io sono una grandissima amante delle sorprese, mi piace farle e riceverle, quindi l’idea di un viaggio per una destinazione misteriosa mi ha stuzzicato da subito. Sono in tanti a scegliere il Mystery e quindi è difficile disegnare un solo profilo. C’è chi cerca un’idea regalo facile da realizzare (pensiamo a tutto noi) e dalla massima resa; chi è un viaggiatore super esperto che ha la sensazione di aver visto tutto il mondo e vuole provare l’emozione che provava prima dei primi viaggi; chi, infine, magari è un maniaco del controllo che organizza tutti i viaggi fino all’ultimo dettaglio e, per una volta, vuole “gettarsi nel vuoto” e lasciarsi stupire. In ogni caso c’è una grande manifestazione di fiducia nei confronti di Onivà, la cosa ci riempie di soddisfazione e naturalmente di responsabilità”.Onivà

Generazione Y e generazione Z. Due modi diversi di approcciarsi alla vita di tutti i giorni. Entrambi digitali, ma con educazione differente all’uso delle nuove tecnologie. Per la tua esperienza, come si costruiscono la loro esperienza di viaggio?: “Il discorso generazionale richiederebbe conoscenze socio-antropologiche che vanno forse un po’ troppo al di fuori delle mie competenze. Quello che posso dire, dal mio piccolo punto di vista, è che indipendentemente dagli strumenti che si usano per organizzarlo, nel viaggio le persone cercano un’esperienza unica, qualcosa che li renda diversi al ritorno”.Onivà

Com’è il tuo rapporto con il mondo burocratico e contabile e soprattutto con il commercialista. È stato subito semplice o hai dovuto affidarti a qualcuno di davvero specifico?: “Scherziamo? Grazie al cielo, Onivà può contare su professionisti molto preparati che danno estrema solidità alla società, ma che soprattutto sono una garanzia per chi parte con noi”.

È stato difficile trovare professionisti che conoscano il tuo settore?: “In effetti, il nostro settore è molto particolare e bisogna essere molto preparati e attenti. Non è stato facilissimo all’inizio, ma ora siamo molto soddisfatti del nostro team”.Onivà

Ora ci rileggiamo tra due settimane: che realtà ci farà scoprire questa volta la nostra Carolina? Stay tuned e lo scopriremo presto!

Chi è Carolina: Carolina Casolo, ovvero #carolinaconsulente, è una consulente un po’ atipica, che ama poter assistere aziende o persone fisiche che iniziano una propria attività seguendo un sogno, fornendo punti di vista differenti e trovando soluzioni innovative per rispondere alle sempre più particolari esigenze dei clienti. Ecco da dove è nato il suo interesse per il settore del wedding e in particolare per le startup. È la founder di #giovaniconlapiva, la società di servizi e consulenze dedicata ai giovani under 35 che si approcciano al lavoro autonomo.

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by Francesca Favotto | no comment
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Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

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