Skip to content
  • About me
  • Duemilaecredici
  • Startup Mon Amour
  • Contattami

We For Wedding

  • Facebook
  • Twitter
agosto 10, 2018

Come Adriana, come Rocky

  • Strettamente personale

Come ci si sente a vivere sempre in bilico? A essere la persona che vorrebbe proteggere chi ama da tutto il male, ma anche che deve spronarlo a partire armato e convinto perché quella che lo aspetta è una guerra? L’ho capito l’altra sera guardando Rocky IV. Sarà stata la trentesima volta che lo vedo, eppure mi emoziona sempre come la prima volta. Da qualche anno mi emoziona ancora di più. La storia la conoscete tutti, ciò che non conoscete è come ci si sente a vederla, sapendo di viverla nella propria vita.

La similitudine è fin troppo scontata: io sono Adriana, ma anche Duke. Teo è sul ring per cercare di mettere a tappeto il suo tumore, un’impresa che sulla carta sembra impossibile: Teo è uno, lui è un esercito, pronto a colpire su più fronti. Come Adriana, lo osservo da fuori e cerco di proteggerlo dal male, anche se qui, il male abita in lui. Come Duke, lo devo convincere a salire sul ring e battersi, perché in gioco c’è la sua vita, ripetendogli che non fa male, anche se è una menzogna, perché è solo motivandolo che lo posso tenere acceso.

Alla fine, Rocky ce la fa, abbattendo un avversario imbattibile, grazie alla tenacia di chi lo ha allenato e alla fiducia incrollabile di chi lo ama. Il problema è che quella è una fiaba dei giorni nostri e i round sono contati e si può arrivare alla fine dove non vi è vincitore né vinto. Ma nella nostra fiaba un vincitore ci sarà, ci dovrà essere. E come dice Rocky: “Per battere me, dovrà riuscire a uccidermi, e per uccidermi dovrà avere il fegato di stare di fronte a me. E per fare questo, dovrà essere pronto a morire anche lui”.

Se muore Teo, dovrà morire anche lui. Per questo, stiamo negoziando a caro prezzo una pacifica convivenza. In cui l’unica cosa da fare è ripetergli che tutto questo dolore non fa male, che deve rimanere in piedi, che deve resistere un altro round. Perché tutta questa sofferenza lo porterà alla vittoria, perché vinceremo noi. Perché se uno di noi se ne deve andare per prima, quello non sarà lui. Come Adriana, come Rocky.

Rocky 4, Rocky e Adriana

Adriana e Rocky amare la vita amore boxe cancro combattere ko malattia pugilato Rocky Rocky 4 Rocky Balboa tumore vita vivere
by Francesca Favotto | no comment
share

Related Posts

  • Come polenta e merluzzo

    giugno 20, 2012
  • Alla tua betulla

    Alla tua betulla

    agosto 8, 2020
  • L’eternità in un istante

    maggio 19, 2016
  • In silenzio

    In silenzio

    luglio 29, 2017
  • La dodicesima stanza

    La dodicesima stanza

    maggio 16, 2020
  • I found my blog in Portofino: si parte!

    I found my blog in Portofino: si parte!

    aprile 7, 2017

No Comment

Leave a Reply Cancel Reply

Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

  • Facebook
  • Twitter

Articoli recenti

  • Ossessione
  • Non sono Cappuccetto, sono il lupo
  • Un giorno
  • Jaguar
  • 5 mesi

Categorie

  • Cartoline dal mondo
  • Faccio cose vedo gente…
  • Gineforum
  • I libri del cuore
  • I sondaggi della Francina
  • Noi caregiver
  • Racconti… a due
  • Real Wedding
  • schegge
  • Startup Mon Amour
  • Storie di tutti i giorni
  • Strettamente personale
  • Uncategorized

Commenti recenti

  • Francesca Favotto su #StartupMonAmour – Grammo Milano: un atelier di… biscotti!
  • patrizia su #StartupMonAmour – Grammo Milano: un atelier di… biscotti!
  • Francesca Favotto su About me
  • Stella Ufficio Stampa Promax Communication (Lugano) su About me
  • Francesca Favotto su Le coppie felici

©2025 Designed with love in beautiful island.

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Puoi accettarli, non fanno male.Va beneNo grazieDimmi di più