In questi giorni sta facendo il giro del web il post scritto da Jarrid Wilson, un pastore di Bellingham, nello stato di Washington, in America. Un bel ragazzo, giovane, con la faccia un po’ da nerd, sposato e di professione autore di libri e blogger. Un blog seguitissimo e ovviamente di parte, dove ogni cosa, ogni suggerimento che dà, ogni post che pubblica fa riferimento al suo super Boss, che sta lassù nei cieli. Condivisibile o meno la sua opinione e il suo punto di vista, giusto qualche mese fa, ha pubblicato un post in cui confessava apertamente di stare uscendo con qualcuno, nonostante fosse sposato. Lì per lì, la cosa mi ha stranito: non sono per la poligamia, men che meno per il tradimento, ma poi leggendo… ecco la rivelazione: stava uscendo con sua moglie, che nonostante avesse sposato qualche anno prima, continuava a essere per lui “quella del primo appuntamento”, quella delle palpitazioni, del cuore in gola, della sudorazione abbondante, della salivazione a zero, del batticuore, delle farfalle nello stomaco. Lei, quella che non si scorda, perché dal cuore non se ne va via più.
Avrei potuto scriverlo io (ma l’ha scritto lui, eh va beh! 😉 ), perché ne ho condiviso ogni singola parola, pur non essendo ancora sposata: perché rinunciare a una vita felice accanto a chi si ama, solo perché “ormai si è sposati”? Volete farmi credere che anche l’innamoramento è come un giocattolino nuovo: all’inizio è tutta una gioia per averlo ricevuto, poi dopo quando arriva il matrimonio lo si butta da parte, in attesa di nuove emozioni? Non ci credo. Credo invece che siamo noi a fare delle esperienze che viviamo un paradiso o una gabbia, un sogno o un incubo. Per ogni matrimonio spento o addirittura finito, ne vedo almeno altri tre felici, di coppie davvero innamorate anche dopo anni di convivenza.
Giusto qualche settimana fa, in occasione di San Valentino, Simona, sposata da più di dieci anni con tre figlie, mi raccontava di come ogni anno cercava di stupire suo marito con qualche sorpresina piccante o diversa per festeggiare la notte più romantica dell’anno in un modo un po’ più divertente. O ancora, ogni tanto sorrido, se rileggo la mia intervista ad Heidi, una mia collega giornalista e blogger, sposata con due figli, innamoratissima del marito con il quale ha un rapporto, anche professionale, davvero complice. Ma non mi serve andare lontano: giusto prima, stavo ripensando a Mariuccia e Severino e Anna e Giuseppe, due coppie sposate da oltre settant’anni, che seppur dopo una vita insieme, ancora parlavano l’una dell’altro con ardore e devozione.
Persone normali, non supereroi, che amano la vita e nella vita hanno scelto di amare una persona, intensamente, veramente, follemente. Persone che hanno scelto quella persona, facendola diventare la loro persona, ogni giorno della loro vita, dandosi un appuntamento che non finirà e ricominciando ogni giorno, daccapo, insieme.
Perché è troppo facile stancarsi delle cose o delle persone e andarne a cercare ogni giorno di nuove, per poi gettarle di nuovo, più difficile è invece rinnovare una promessa e cercare ogni giorno la novità nella persona che già abbiamo al fianco. Ché ci possono essere delusioni, difficoltà, problemi o litigi, ma nulla giustifica mai la rassegnazione, se si ama davvero.
“Che ogni giorno sia un giorno d’amore e ogni luna una luna di miele”, cantava il poeta contemporaneo Jovanotti. Perché non si debba mai arrivare a dire: “Hey, sto uscendo con una persona… ma non sei tu”.
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