“La felicità è una cosa molto complessa, fatta di istanti, lavoro su se stessi e grande onestà nel riconoscere i propri limiti ma anche i propri desideri”, così scrive Daria Bignardi nel suo ultimo post sul Barbablog. E io non posso che essere d’accordo.
La felicità non è una, ma nemmeno trina, è molteplice, sfaccettata, sa camuffarsi molto bene, ama giocare a nascondino, non è continua, è improvvisa, è potente. Insomma, è proprio un gran casino. E ama che le si dedichi attenzione, richiede dedizione e impegno, e occhi ben aperti e cuore ben disposto. E non è vero che non esiste, oggi per me è un giorno felice. Un giorno, troppo? Forse, ma oggi ho vissuto tantissimi attimi di pura beatitudine e gratitudine verso la mia vita, che secondo me, se non era felicità, poco ci mancava. Dovremmo istituire un giorno della felicità, uno alla settimana, in cui si fa un bilancio, si fanno i conti di tutti gli attimi felici che si sono vissuti e poi si ringrazia. Chi? La vita, chi ci sta accanto, Dio, nessuno, tutti, chi volete voi… ma si impara a riconoscere che il più non viene da noi, ma dalla nostra capacità o volontà di essere felici.
I miei momenti felici questa settimana? Gli occhi pieni di gioia della mia sorellina dopo aver visto il bottino di prodotti beauty comprati alla svendita aziendale; sapere che c’è il mio film preferito in tv (Sex and the City!), ma scegliere di andare a supportare e tifare il mio moroso, per esserci al traguardo dei 100 gol della sua nuova vita; gli occhi felici di Teo dopo aver segnato il 100° gol e i suoi compagni di squadra che lo raggiungono in campo, regalandogli la maglietta celebrativa; dormire con un cucciolo peloso adagiato con la testa sulle gambe e la sua zampa sulla mia e un cucciolo umano che si rivoltola nel letto e quando vado a salutarlo, mi dice: “Grazie che stai con me, ti amo”; leggere un post su Facebook scritto da un compagno di squadra di Teo così commovente e sincero, che non te l’aspettavi proprio; leggere un post di Teo (questo) così bello ed emozionante da togliermi il fiato e poi da mettermi a piangere in redazione; scoprire che una delle tue più care amiche delle superiori aspetta il suo primo figlio; aver trovato l’allenatore per la prossima stagione di pallavolo (e che allenatore!, grazie Pami); lavorare con il sorriso, sapendo che oggi è venerdì e stasera partirai per la montagna con gli amici di sempre, per una tre giorni in completo relax e divertimento; un ghiacciolo regalatomi in redazione dai nuovi ‘coinquilini’ (troppo giusti!) di Wired.
Il tutto condito dalle note di una delle canzoni più belle di sempre: “Costruire” di Niccolò Fabi.
“La felicità non va inseguita, ma è un fiore da cogliere ogni giorno, perché essa è sempre intorno a te. Basta accorgersene” – Sergio Bambarén
Non so se questa è felicità, ma se non lo è, ci assomiglia molto.
[…] le cose belle che mi sono capitate e che mi hanno regalato un grammo di felicità (ne avevo parlato qui). Ed è venerdì 17. Mentre molti sono lì ad attendere che la prossima sfiga li colpisca solo […]