Tu. Lui. Undici anni di mezzo. Il primo, l’ultimo, il grande amore. Che non sai nemmeno come si faccia ad amare qualcun altro, a fartelo piacere, a farci l’amore, ad annusarne la pelle. Poi arriva lui, l’altro. Che fisicamente non è il tuo tipo, che forse in un altro momento non l’avresti nemmeno notato, che non gli avresti nemmeno rivolto la parola. Ma adesso, adesso è l’unica cosa di cui avresti bisogno. E lo guardi, e ci parli, e forse lo sbatteresti al muro, così su due piedi, senza pensarci troppo. Ché lui è troppo carino: nei modi, nelle parole, nei gesti. E ti dice le cose che il tuo fidanzato non ti ha mai detto, ti stringe nel modo in cui il tuo lui non ha mai fatto. E tu lo vuoi vedere, lo vuoi sentire, ma lentamente si insinua in te il senso di colpa, e il desiderio di lui, di voi. Ma senza desiderarlo davvero, però. Perché ami il tuo compagno, lo ami da tanto, lo ami davvero, ma ora hai bisogno di qualcosa di più. Di un passo avanti, di un obiettivo, di una conferma. L’altro, intanto, si sta prendendo di te, ha perso la testa, ti scrive in piena notte frasi che avresti voluto sentire da un’altra bocca, e non pare dirtele solo per portarti a letto.
Ti chiede di sposarlo. Perché lui è capace di simili slanci e il tuo fidanzato no? Perché lui – che ti conosce soltanto da pochi mesi – sarebbe disposto a cambiare radicalmente vita per te e colui con cui condividi la vita da una vita, non si sbilancia ancora? Sei tu che sei sbagliata o c’è qualcosa che così non va? La situazione si fa pericolosa: l’altro è già troppo avanti perché possa tornare indietro senza farsi male, tu ci sei dentro fino al collo, e lui sa di questa conoscenza, ma non se ne preoccupa. Tu lo rendi partecipe, ma non fa un piega. Una scenata, una litigata, un qualsiasi cosa sarebbe stato di gran lunga più desiderabile, ma non arriva. Ma sai che ti ama, te lo dimostra, a modo suo, certo, ma lo fa. Ma forse a te in questo momento non basta. Continui a vedere l’altro, senza farci nulla, ma desiderandolo. Che forse è peggio. Che l’annosa questione su cosa possa essere considerato tradimento, se solo quello fisico o anche quello mentale, e su quale sia peggio, non ha ancora trovato risposta, tipo l’uovo e la gallina.
A un certo punto, ti rendi conto che no, basta, così non può funzionare: tu ami il tuo compagno, vuoi un futuro con lui, che cosa sono queste licenze amorose? E allora, decidi di allontanarlo, lui, di farlo diventare improvvisamente un estraneo, ma volendolo tenere ugualmente nella tua vita, come amico. E lui sanguina dentro, perché non può esistere amicizia se sono coinvolti cuore e corpo. E tu ti senti una stronza, perché hai ferito due persone al prezzo della tua coscienza.
Passa il tempo, lui sparisce, perché è quello che alla fine gli hai chiesto, ma ti manca, perché forse non era quello che volevi. Ora lui ha un’altra, tu hai ancora il tuo compagno a fianco, tutti i tasselli dovrebbero essere al loro posto, ma ti manca qualcosa, un guizzo di novità, una scintilla. Quella scintilla tipica degli amori all’inizio, delle passioni brucianti o di due persone che si scelgono tutti i giorni, ogni giorno, e decidono di fare un percorso insieme. Arduo certo, in salita, a volte, ma dove non arrivo io, ci sei tu a trascinarmi, ehi aspettami, sono stanca, che ne dici di rallentare? Per tenere il passo, per non lasciarsi andare, per arrivare alla meta con gli occhi ancora lucidi, e pieni di stupore.
Che è normale la stanchezza, la mal sopportazione, dopo tanti anni di vita insieme, ma la strada per il rinnovamento di un amore va trovata all’interno della coppia, non da sole, escludendo colui che dovrebbe avere la priorità. Ed è altrettanto normale per noi donne volere quello che non sappiamo o quello che già abbiamo o quello che non c’è, e non essere mai contente, e un po’ tormentate. Ma nell’era della velocità, dobbiamo imparare a prenderci del tempo per ascoltarci, per capirci e trovare le risposte dentro di noi. Perché per avanzare delle pretese, bisogna prima sapere cosa vogliamo. Ed essere pronte a dare altrettanto, se non di più.
Non vorrei trovarmi nei panni dell’altra!
😉
Ciao!
Rossella 6 un mito. Il tuo commento è, scusami ma lo devo scrivere, come il cacio sui maccheroni. Per caso scrivi su un blog che posso leggere?
Voto 10.
No, non ho un blog: amo molto la lettura! Pero’ Francesca ha toccato un tasto dolente!
Secondo me e’ sbagliato coinvolgere altre persone. Che si vivessero la loro bella passione… Invece vogliono tutti una compagnia! Ma anche i giovani? Non ti sembra prematuro? Quindi si parla sempre di tradimento. Per me se ne parla a sproposito perche’ permane lo stereotipo dell’uomo da sposare. Secondo me l’idea del matrimonio non puo’ che stare stretta! Ti ritrovi con Ken nel castello e ti senti come Barbie con il rimpianto dei soldatini.
Per fortuna non ho ricevuto nessuna proposta di matrimonio! Sarebbe molto preoccupante… Potrei decidere di partire per il Messico!
A parte gli scherzi e’ una situazione abbastanza comune: c’e’ da essere prevenuti! Se sei una persona sensibile te ne accorgi se ti considerano il piano B!
Ciao! Leggo questo post per caso e in periodo in cui mi trovo in una situazione simile (7 anni di storia da un lato, “l’altro” dall’altro lato), mi ritrovo perfettamente in tutta la prima parte del post. Il mio finale… è ancora non scritto. E’ vero che mandare a monte 11 anni di storia sarebbe stata follia ma… se lo avessi fatto, e ora fossi felice e realizzata con l’altro? Tante persone prendono il coraggio e lo fanno… io non so se ce l’ho… non so cosa fare! Amo il mio ragazzo, vorrei una vota con lui, ma se fosse questo altro, che sembra totalmente affine con me, la persona più giusta per me?
Cara Silvia, la mia amica tuttora è insieme al suo fidanzato storico, lo ama tantissimo e stravede per lui, ma… dall’altro lato, aspetta sempre che l'”altro” dia quel pizzico di sale alla sua vita che il suo lui non riesce a darle. Forse, se non riusciamo a vivere totalmente un’unica storia, traendo da essa tutto quello che serve al nostro amore, allora è meglio prendersi una pausa e capire cosa vogliamo e da chi. E andare laddove sentiamo il nostro cuore più vivo. Lì siamo a casa. Ti abbraccio.