Ivan è un mio carissimo amico, conosciuto in palestra, con il quale ho due cose in comune: la passione per la pallavolo e la data di nascita. Seguace (no, forse è un po’ troppo!), anzi meglio simpatizzante della religione induista, quando andai in casa sua la prima volta, rimasi colpita dalla quantità di immagini di divinità, di Ohm e anche del predicatore indiano Sai Baba che il suo appartamento poteva contenere, ma soprattutto mi fermai ad osservare un foglio di carta appeso di fianco ad una porta di passaggio, che riportava la scritta “Sono invincibile”, scritto in pennarello nero a caratteri cubitali, seguita da una frase che non ricordo bene, ma che probabilmente doveva servire come monito a Ivan ogni volta che passava di lì. Al momento, mi dissi: “Che roba strana! A cosa servirà?”, quindi glielo chiesi per dipanare ogni dubbio. E la sua risposta mi aprì un mondo: “È una specie di mantra, una frase da ripetermi per ricordarmi chi sono, cosa voglio e dove devo andare”. Già, spesso siamo talmente presi dai mille impegni, dai problemi, dalla foga di dover fare a tutti i costi, che ci dimentichiamo di cosa vogliamo veramente e della direzione dei nostri sogni, mentre sarebbe bene ogni tanto ricordarcelo per evitare di spendere energie in cose che non ci interessano davvero e che rischiano soltanto di portarci fuori strada.
Da qui, l’intuizione per l’esercizio di questa settimana: perché non lanciare il mantra della felicità? Ovvero una frase o una parola che può aiutarci a sentirci subito meglio, a non mollare mai, a ricordarci i nostri obiettivi o semplicemente come vorremmo essere? Io ho preso la mia lavagnetta magnetica, che mi regalò Cristina qualche anno fa a Natale, ho impugnato il pennarello e ho scritto una frase che Simona Ventura ama ripetere spesso anche oggi durante le sue trasmissioni e che non appena la sentii, la feci subito mia: “Crederci sempre, arrendersi mai!”. Anche quando è dura, quando sembra che non ci siano vie d’uscita, quando sembra che l’unica cosa che ti rimane da fare è mollare tutto e lasciarsi andare. L’ho scritto bello in grande e l’ho appesa al frigorifero, così ogni volta che passerò di lì o mi verrà un attacco di fame compulsiva, io possa ricordarmi di non perdere mai di vista la mia vita fin qui e i sacrifici fatti per rincorrere i miei sogni.
Cambiare strada è sempre la cosa più facile da fare, ma “siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”, lo diceva anche Shakespeare, perciò non possiamo per nulla al mondo rinunciare a noi stessi. Mai.
Grazie Francy per esserci !! riesci a darmi la carica nei momenti no !! sei mitica!
Grazie a te Moni, che mi segui e mi leggi sempre! Un abbraccio