Questo è stato un weekend carico di emozioni per me: partecipando alla presentazione del libro di Sammy Basso, un ragazzo con la progeria, ovvero una malattia degenerativa che causa l’invecchiamento precoce delle cellule e del corpo, ho imparato un sacco di cose: in primis, quanto conti la salute, quanto si è fortunati ad averla integra e quanto dobbiamo stare attenti ad aver rispetto di questo tempio santo, che è il nostro corpo; seconda cosa, quanto è importante avere una famiglia come rete, come nido, come casa: una protezione quando tutto va male, un motivo per sorridere insieme quando va tutto bene; terza cosa, quanto è importante avere un ottimo spirito, ovvero la capacità di vedere il bene, anche quando le cose non vanno come vorresti e di non arrendersi mai, anche quando tutto rema contro. Durante la presentazione, mi ha colpito in particolare una frase di Laura, la mamma di Sammy, che alla domanda della presentatrice: “Il momento più felice per te durante il viaggio?”, ha risposto: “Be’, vedere Sammy felice mi ha reso felice, appagata, serena, in pace”.
Non c’è niente di più vero e ho potuto verificarlo da me durante l’evento della Lucciolata, una camminata di sensibilizzazione verso le disabilità: in quest’occasione, come intermezzo della serata, è stata proiettata la prima fiaba scritta e sceneggiata dal mio fidanzato, chiamato davanti alla platea anche a presentarla. Una storia semplice, di una gabbianella che non sapeva più volare, ma che ha trovato nel gruppo la forza di riprovarci e di spiccare il volo. Mentre la guardavo, mi è venuto un tuffo al cuore e un moto d’orgoglio verso di lui, ma ancor più vederlo emozionato e felice, mi ha confermato che sì, questa è la strada giusta da intraprendere e sì, insieme presto spiccheremo il volo. E mi sono sentita come mamma Laura: serena, appagata, felice. Perché non c’è felicità più grande del vedere felice chi ami davvero.

No Comment