“L’acqua cheta rovina i ponti”. Oppure “Ne uccide più la lingua che la spada”. Cos’hanno in comune questi due proverbi? Apparentemente nulla, ma se si sostituisce all’acqua e alla lingua, la parola orgoglio, allora hanno tutto. Ho visto rapporti finire, guastarsi, andare in malora, più che per fatti oggettivi, proprio per l’orgoglio. Un sentimento talmente potente, che però o ce l’hai o non ce l’hai. Chi ce l’ha, è convinto di essere sempre nel giusto, nonostante gli sbagli; chi non ce l’ha, è convinto di essere sempre nell’errore, nonostante non abbia fatto nulla di male. Perché, per carità, non si tratta di non sbagliare: lo sbaglio è alla base della natura umana, la caducità è il nostro mestiere, facciamo più errori che segni della croce, ma non facciamo abbastanza mea culpa. Perchè il nodo sta tutto lì. Possiamo anche aver capito di aver sbagliato, magari siamo anche arrivati a chiedere scusa, ma far corrispondere dopo azioni che denotino un certo…
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Per-dono
Lo sapete qual è la causa maggiore di litigi o separazioni? Non è lui che lascia i calzini in giro per tutta la casa e nemmeno la mamma di lei, che si palesa nei momenti meno opportuni. No. È la mancanza totale di saper chiedere scusa quando si sbaglia, è l’orgoglio. La convinzione di essere dalla parte giusta sempre e comunque, la non voglia di mettersi in discussione anche solo per un secondo e l’addossare all’altro tutte le colpe e la responsabilità di far crescere il rapporto, l’arroccarsi nella propria torre, aspettando che sia lui a venire implorante da noi e non scendere dal proprio piedistallo per cercare di capire: questo ci frega. Quante volte è capitato anche a me, orgogliosa fino al midollo, di essere convinta di aver ragione, quando poi analizzando bene i fatti tutta quella ragione non ce l’avevo? O quante volte, discutendo ma sempre con il sorriso, facevo capire a Teo che aveva sbagliato nei miei…