Spesso non occorre capire qual è il momento giusto per fare le cose, perché il momento giusto si rivela da sé. Solo siamo troppo concentrati sul far succedere le cose invece che semplicemente ascoltare il nostro cuore. È da qualche mese che sto lasciando accadere senza preoccuparmi delle conseguenze e assillarmi per il futuro. Semplicemente vivo il momento. Questo stato di grazia ha portato la mia mente a intuizioni che mai avrei pensato di poter avere. Un’intuizione è un pensiero del cuore che se accettato dalla mente diventa un obiettivo. Ecco, ora ho un’agenda zeppa di obiettivi che non ho più paura di raggiungere, perché è il momento. Guardo con tenerezza alla vecchia me stessa e al tempo stesso con immensa benevolenza, perché non ha mai mollato il colpo nonostante tutto e perché ha preparato il terreno a questa nuova me. Sto cambiando pelle, e su quella nuova ho inciso per sempre le cose per me essenziali. Zaino in spalla…
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L’arte dei piccoli passi
Non sapere quando si potrà uscire di nuovo di casa. Non sapere quando si potrà andare in vacanza, per la verità non sapere nemmeno se ci si potrà andare. Disdire gli appuntamenti all’ultimo minuto. Rimandarli a non si sa quando. Domani potrò andare a far la spesa? Come saremo messi domani? Il benessere ci ha abituati a vivere proiettati costantemente nel futuro. La malattia ci costringe a vivere giorno per giorno. Perché domani non sai come potresti stare, dove potresti essere. Io e Teo ne sappiamo qualcosa. A questo vivere eternamente nel presente, senza poter fare uno straccio di programma per il futuro, siamo abituati. Fa paura, è difficile, lo sappiamo. L’arte dei piccoli passi richiede molto tempo per essere assimilata. Ma se c’è qualcosa che possiamo imparare da questa situazione paradossale è proprio questa. Far tesoro dell’ora, dell’oggi: non c’è lezione più preziosa. [Now playing: “How soon is now?” – The Smiths]…