Gennaio è finito. Un eterno lunedì. È andato bene fino a metà, poi è cominciata una salita faticosa, pericolosa, come di un vagone di una montagna russa ormai usurata che sai che al primo giro della morte si staccherà dai binari. Ho fatto i conti con me stessa, io che non ero brava in matematica. Non so se li ho pareggiati, mi sembra che dare e avere nella mia partita doppia non coincidessero. Ma tant’è. Ho realizzato che sono una fallita. Ho fallito laddove credevo di potercela fare. La mia storia d’amore è stato il mio fallimento più grande: non ho più lui, non ho più noi. A tratti non ho più nemmeno me stessa. Nessuno si lancia da una rupe, sapendo che l’elastico del bungee jumping è stato in parte tagliato. Cosa credevo? Che il nostro amore avrebbe vinto la forza di gravità? Che il peso non avrebbe staccato del tutto l’elastico? Sono una fallita, ma non mi ci…