Queste sono le mani di Sergio. Sergio viaggiava sulla tratta tra Firenze e Milano Centrale. Lo so perché era al mio fianco sul treno. Sergio si muove a gesti lenti, misurati, a piccoli passi. Sergio aveva con sé un borsello, che ha posizionato con cura sul tavolino e da cui ha estratto lentamente il biglietto del treno. Sergio ha un nipote o un figlio che lo aspetterà sulla banchina, “lì dove mi siedo a guardare i treni che partono”. Sergio deve essere in pensione da molto o dev’essere solo, se deve ingannare il tempo che passa, osservando i treni. Sergio ha ancora uno di quei telefonini startac, uno di quelli che non si usano più. Sergio ha grandi mani rugose e nodose, di quelle capaci di grandi carezze e di non lasciarti andare più. Sergio ha occhi azzurrissimi e una grande testa rotonda, con pochi capelli bianchi sui lati. Sergio non ci deve sentire più tanto bene, perché al partire…
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Assenza = presenza
“Ogni aereo, ogni macchina fotografica sono desideri che non sono stati concessi. A cosa è servito?”. Mogwai – Take me somewhere nice Erano anni che non avevo più i nonni. Un’assenza che si fa presenza. Ma avevo te, che mi amavi come fossi nipote tua. Ora anche tu hai deciso di incamminarti nel viaggio più lungo, tu che non camminavi più da tempo ormai. E ci lasci orfani di sorrisi accennati, di verità mai nascoste, del tuo carattere fintamente burbero. Teo mi diceva sempre che ci somigliavamo molto: schiette, veraci, a volte grossolane, ma mai capaci di mentire. E per questo mi volevi bene: perché amo Teo quanto lo amavi tu. Lo terrò da conto, come mi chiedevi sempre tu, puoi contarci. Ma anche tu dacci un occhio e continua a tifare Juve per lui, anche se di fianco a quell’interistaccio del nonno sarà più dura. Il rimpianto di non aver potuto condividere gioie più grandi ci sarà sempre,…
L’insegnamento più bello
Le cose più importanti sull’amore le ho imparate senza dubbio vivendo. E osservando. È da questa riflessione che in settimana mi è venuto spontaneo lanciare l’ennesimo ‘sondaggio della Francina’ su Facebook, chiedendo ad amiche e amici cos’hanno imparato loro dell’amore dai loro genitori e dai loro nonni. Le risposte come sempre lasciano senza fiato per quanto realismo misto a dolcezza emanano. Io personalmente ho imparato tanto dal nonno Ino: ho imparato che non importa quanto arrabbiato sei con tua moglie, nei tuoi sogni comunque continuerai a dedicarle canzoni d’amore e quando fingerai di allontanarti da casa per farla preoccupare o per non sentirla urlare, alla fine tornerai sempre da lei. Ho imparato dalla nonna Isetta che è importante avere una linea comune e condivisa nell’educazione dei figli e a ringraziare Dio ogni giorno per il dono dell’amore e della famiglia. Ho imparato dalla nonna Teresa che un grande amore rimane tale per sempre, nonostante lui non ci sia più e…
Una storia semplice
Oggi vi racconto la storia di due innamorati, una storia semplice, senza troppi colpi di scena, ma esemplare. Si chiamavano Elisabetta e Serafino. Due nomi importanti, altisonanti, troppo per due ragazzi poveri, di estrazione contadina nel Veneto del secondo dopoguerra. Molto meglio Isetta e Ino. Nati entrambi agli inizi degli Anni Venti, abitavano in due paesini vicini nella campagna vicino a Vicenza. Conoscono da vicino gli anni del Fascismo, della guerra, la fame e la miseria, ma passano indenni attraverso le vicissitudini della Storia, traendone insegnamenti preziosi e avendo cura di ogni singola cicatrice lasciata sul loro cuore. Gli anni passano, gli incubi della guerra sembrano lontani ormai, l’Italia si sta lentamente riprendendo… Anche la vita di Isetta trascorre serena, tra i lavori nei campi e l’aiuto in casa, con la sua mamma e i suoi due fratelli. Finchè un giorno, per caso, i suoi occhi si incrociano con quelli di Ino… Ha solo un anno in più, ma sembra…