Buongiorno, mi presento, sono Francesca, ho 32 anni, nella vita scrivo e non sono un cazzo di nessuno. Esatto, avete letto bene. Mio padre era un umile operaio, mia madre impiegata, nessuno nella mia famiglia ha compiuto opere memorabili e il mio cognome è un tipico cognome veneto, abbastanza anonimo. Non ho santi in paradiso, non sono nata con la camicia (che tra l’altro sopporto poco addosso, con tutti quei bottoni che si slacciano, avendo le tette grosse), mi conoscono in pochi (quelli che contano). Eppure com’è che diceva quello scrittore, ma sì uno a caso eh, Fernando Pessoa: “Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler essere niente. A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo”.
Ecco, mi piace questo concetto che siamo tutti in potenza, che potenzialmente siamo tutti un cazzo di nessuno, e però se ci guardiamo dentro, se abbiamo il coraggio di guardare avanti, allora poi qualcosa possiamo farlo, qualcuno possiamo diventarlo, una traccia possiamo lasciarla. Epperò, c’è sempre qualcuno che si crede meglio di te, che crede di essere avanti solo perché ha una notorietà già acquisita, solo perché nella sua vita può permettersi di vivere di rendita. Si crede meglio di te solo perché fa un lavoro figo ed è conosciuto da tanta gente (ma chi sei?), ma anche tu fai un lavoro figo, forse ti conoscono in meno, ma se siete lì insieme un motivo ci sarà. Però loro sono meglio, perché… perché l’han deciso loro. E quindi prevaricano, e quindi alzano la voce, e quindi espropriano, e quindi non rispettano. È sempre così: il potere quando non te lo sudi con l’esperienza e il sacrificio, ma lo acquisisci senza sforzo o per autoassegnazione da insicurezza, dà alla testa, rende prepotenti, rende cafoni.
E insomma, niente, ecco quello che ho imparato questa settimana. Che io non sono un cazzo di nessuno, non sarò mai un cazzo di nessuno, ma so che cos’è l’educazione e il rispetto e con queste armi mi son fatta strada fin qui: che non sarà molta, ma ho la stima di chi mi conosce e questo basta.
Ché è pericoloso ubriacarsi di ego, che il concetto “Io so’ io e voi non siete un cazzo” era divertente giusto nel Marchese del Grillo, oggi è démodé: che forse è arrivato il momento di dimostrare quanto si vale perché puoi dire di te tutto quello che vuoi, ma poi passare da uomini a quaquaraquà nella vita vera è un attimo.

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