Questa settimana ho re-imparato due cose, due concetti anche banali, ma importanti, che è meglio non scordare mai.
Il 21 settembre, giorno in cui si dice arrivederci all’estate e si dà il benvenuto all’autunno, è anche la Giornata Mondiale della Gratitudine. Direte voi: che bisogno c’è di ricordarci di dire grazie? Non lo facciamo già ogni giorno. Se hanno addirittura dovuto istituire una giornata solenne evidentemente no, o non abbastanza.
In ogni caso, senza nemmeno farlo apposta, proprio quel giorno mi è stata servita l’occasione per capire quanto fanno bene due cose cui non badiamo quasi più: fare del bene e dire grazie, appunto.
Di solito, sul mio profilo Facebook pubblico in bacheca degli annunci di lavoro di gente fidata, faccio da tramite, insomma, spargendo la notizia e vedendo se riesco ad aiutare qualcuno che ha bisogno. Ultimamente mi sono resa conto che funzionano: nei mesi scorsi una ragazza è stata assunta proprio per merito di uno di questi annunci e proprio il Giorno della Gratitudine, una ragazza che conosco mi ha scritto che suo fratello era stato preso per la prova ed eventuale assunzione in un posto segnalato da me qualche settimana fa. Le parole più ripetute? Grazie, grazie mille.
Dopo una settimana pesante, mi è partito un sorriso, poi il cuore ha accelerato, poi mi è sembrato che la giornata avesse acquistato un senso. Fare del bene fa davvero bene. E guardate la magia di sei semplici lettere: hanno il potere di svoltare una giornata, poi di cambiare il cuore, infine forse il mondo. Non sottovalutiamo il potere di un grazie: non facciamolo mai.

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