• Facebook
Skip to content
  • Home
  • About me
  • We for Wedding
  • Contattami

DuemilaeCredici

Sii positivo… Puoi!

  • Lasciate che vi racconti una storia...

Cara Santa Lucia…

dicembre 13, 2020

Cara Santa Lucia,

quest’anno tradisco Babbo Natale e scrivo a te, che non so nemmeno in quale data cadi, perché dove abito io non sei tu a portare i doni, ma la mia amica Heidi mi ha detto che se ti scrivevo questa letterina, tu avresti poi donato un pasto caldo ai bisognosi. E allora un’opera buona val bene un tradimento, no? Babbo Natale son certa che capirà.

A dire il vero, non so nemmeno perché son qui a scriverti. Non ho desideri, non ho volontà, ho tanti sogni, ma quelli non dipendono solo da noi? Proprio in quest’anno in cui forse avrei maggior bisogno di cose, di emozioni, di sentimenti, non voglio niente.

Cosa ti devo chiedere? Di rimandarmi indietro il mio Matteo? Tu i miracoli non li fai, o meglio, non resusciti i morti. E Matteo non c’è più. E mi si spezza in gola il suo nome, e mi sale il magone. Perché il Natale era la nostra festa: il suo compleanno, il nostro albero, i nostri maglioni natalizi brutti che lo costringevo a mettere. Quest’anno non ci sarà niente di tutto questo, e io per la prima volta nella mia vita mi trovo a odiare ciò che ho sempre amato. Non mi piace questo andazzo, Lucia, per un cazzo. E scusa le parolacce, ma so che puoi immaginare la rabbia.

Non mettiamoci di mezzo anche questa pandemia da coronavirus, che ci sta portando via la salute, ma fosse solo quello: ci sta togliendo la possibilità di stare insieme, di abbracciarci, di baciarci, di toccarci, di annusarci da vicino, di vederci a un palmo di naso, di stare a occhi chiusi a fissarci per provare a innamorarci.

Dillo a me: durante il primo lockdown Matteo c’era ancora e il nostro isolamento era una bolla piena d’amore. Ma questa seconda ondata mi ha travolta: ora sono sola e il mio isolamento è solo solitudine ora. E io che ho sempre amato la solitudine, perché significava dedicare del tempo a me stessa, ora mi ritrovo a odiare anche questa, perché mi costringe a fare i conti con le mie mancanze, che spesso coincidono anche con le assenze.

Tornerò ad amare, Lucia? Sento nel cuore una rabbia corrosiva, che però mi dice che ancora non si è rassegnato, non si è arreso. Matteo prima di andarsene mi ha insegnato una cosa importante, forse la più importante di tutte: ad amare me stessa. Sento che ancora non ci riesco a pieno, ho cominciato un percorso, ma il senso di insicurezza, di inadeguatezza, di non essere mai abbastanza, di non essere all’altezza mi pesano sulle spalle.

Eppure adesso sarebbe il mio momento, no? Dopo una vita passata ad amare totalmente un’altra persona, ora che mi resto solo io, perché non dovrei amarmi? Eppure non è così semplice: è meglio investire i propri sentimenti su qualcun altro che su se stessi, così se dovesse andare male, possiamo sempre scaricare la colpa. E se dovesse andare male con noi stessi, invece?

Ecco, cara Lucia, se devo chiedere una cosa, ti chiedo questo: la capacità di tenere sempre acceso il riflettore su di me, di non dimenticarmi, di non sottovalutarmi, di non svendermi, di non sminuirmi. Di tenere sempre la barra dritta, orientata verso i miei bi-sogni (hai mai notato che i bisogni sono sogni al quadrato, come se quello che sogniamo per noi valesse doppio?), di non metterli a tacere per chicchessia, di non credere che ci sia qualcuno di più importante di me, a meno che non sappia amarmi come so di meritare.

No, non ti chiedo la pace nel mondo, la fine della pandemia, un mondo migliore, la gente piena d’amore: sono tutte puttanate. Lo sono fino a che ognuno di noi non imparerà ad amarsi e a essere fiero di se stesso. Una persona che ama bene se stesso ama bene anche il prossimo. E si prende cura dell’altro perché sa che l’altro lo ricambierà, esattamente come farebbe lui.

Come lo so? Perché Matteo mi ha amata esattamente così, innalzandomi senza schiacciarmi. E ora, tutto quello che voglio imparare a fare è lasciarmi cullare dal suo amore, senza che mi opprima. Voglio galleggiare a peso morto nell’amore, senza affogare. Rendimi leggera, cara Lucia, se puoi.

E poi fammi trovare sotto l’albero anche un biglietto per Bali e uno per un concerto, ma di quelli dove si sta tutti appiccicati, e si salta, e ci si abbraccia, e si poga. Ché anche questi hanno il loro perché quando si tratta di sentirsi vivi. Di nuovo.

Tua Franci

amore Babbo Natale desideri lasciate che vi racconti una storia letterina Natale Santa Lucia sogni
by Francesca Favotto | no comment
share
L’amore ti cambia
CondiviVere

Related Posts

  • “Felicità”

    marzo 10, 2015
  • #37: Volere è potere!

    settembre 17, 2013
  • Lascia andare

    Lascia andare

    settembre 18, 2020

No Comment

Leave a Reply Cancel Reply

Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

  • Facebook

Categorie

  • Alla ricerca della felicità
  • Buoni propositi
  • Cose che ho imparato
  • Dillo con una canzone
  • Esercizi della felicità
  • Lasciate che vi racconti una storia…
  • Parole in azione
  • SeDici…
  • Uncategorized

Articoli recenti

  • Essere un fiore è una profonda responsabilità
  • Piccola candela
  • Zona gialla
  • Il mio 2020
  • Dadirri

Commenti recenti

  • Francesca Favotto su Senza limiti
  • matteo su Senza limiti
  • Francesca Favotto su Cose che ho imparato: 25/2017
  • Elisabetta D'Ambrogio su Cose che ho imparato: 25/2017
  • Francesca Favotto su About me

DuemilaeCredici

  • Facebook

©2023 Designed with love in beautiful island.

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Puoi accettarli, non fanno male.Va beneNo grazieDimmi di più