“Non ti credevo così”, “Sei molto diversa”, “Sei cambiata”. A decine di queste frasi mi sono state dette nell’ultimo periodo.
E com’ero prima? Ero sempre così, o forse stavo solo esplorando un’altra Franci in un’altra fase della mia vita.
I desideri nel profondo non li svelavo nemmeno a me stessa, ma a Teo non potevo nasconderli. Lui li vedeva tutti, dentro e fuori le lenzuola. Ero colta, ero curiosa, ero maliziosa, ero pura, ero disinibita, ero pudica, ero spudorata, ero verginale, ero santa, ero puttana. Ero tutto, davanti ai suoi occhi.
Ma io non mi vedevo per intero. Trattenevo una parte per svolgere bene il compito che mi ero scelta. Ma in realtà con lui ero davvero libera. Questo mi ha permesso di conoscermi piano piano. E oggi di venire fuori, diversa, ma mai così me stessa.
Del resto, non sarebbe strano se oggi fossi ancora quella di 18 anni fa? L’amore di chi mi ha amato prima di me mi ha insegnato ad amarmi in tutte le mie sfaccettature e a non ripudiarne nessuna perché tutte concorrono a creare la Franci che sono oggi.
In “The danish girl” Gerda è la prima e unica a vedere in suo marito Einer la sua vera natura, e ad amarla, nonostante tutto.
È l’amore a cambiarti fuori, ma soprattutto a convincerti che non c’è niente di sbagliato a cambiare dentro. E non perché ci sarà sempre qualcuno disposto ad amarvi, ma perché sarete voi a non amarvi mai meno di come meritereste.
Piuttosto voi che siete sempre uguali a voi stessi, chiedetevi se avete conosciuto l’amore mai.
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