Questa foto racconta tante cose. Ma ce n’è una che non potrete mai sapere: quanto mi batteva forte il cuore quando me l’hanno scattata. Sapevo che dovevamo girare il video per la campagna #IgiornidellaRicerca Airc, ma non sapevo che avrei dovuto reggere il microscopio che usano i vari testimonial per le foto istituzionali.
“Vai a prendere il microscopio che le facciamo le foto”. “Io, davvero?”. Avevo il cuore a mille, altroché Calcutta. Perché per me è stato come sfondare il mio personalissimo soffitto di cristallo: quel microscopio non lo reggevo in mano in quanto famosa, ma perché me lo sono guadagnato sul campo.
Ci sono tanti testimonial non malati, è vero, ma tutti famosissimi: la Clerici, Conti, Marchisio… Io sono solo una dei milioni di caregiver che hanno visto in faccia il male che può fare un cancro non tuo. Io non sono nessuno, per questo sono orgogliosa il centuplo di questa responsabilità.
E a proposito, oggi sono andata a fare la visita senologica. Mentre la dottoressa mi palpava il seno, sebbene fingessi tranquillità, tremavo. Perché so come possono cambiare le cose se avesse trovato qualcosa che non andava. Ma la paura non mi ha fermato dal fare la cosa giusta. Perché so anche quanto bene può fare la prevenzione.
“Tutto a posto”, le parole più belle dopo un “Ti amo”. Ma forse ora che non ho più nessuno che me lo dice, si equivalgono. Perché significano che ho imparato ad amare me stessa.

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