La parola rancore deriva dal latino “rancorem”, derivato di rancēre, ovvero ‘essere acido, guasto’. Quindi, il rancore è un sentimento che avvelena l’anima, fino a renderla inutilizzabile, marcia. È un qualcosa che sedimenta e sedimenta e sedimenta, finchè non appesantisce e logora. Il rancore è quel non detto e quel non fatto, quel non chiarito che viene lasciato lì a marcire, nella valle dei fraintendimenti e delle supposizioni, e che a lungo andare, rovina i rapporti e in primis, noi stessi. Perché il rancore rende più cattivi, più arrabbiati, più sospettosi, più diffidenti e arroccati nella torre delle nostre convinzioni, crediamo che sia solo colpa degli altri se le cose stanno così. E invece, il primo errore che si fa è proprio quello di pensare che noi non c’entriamo nulla. Ma se stiamo così male e i rapporti si stanno via via deteriorando, forse forse lo sbaglio lo stiamo commettendo anche noi.
Per lavare via il rancore dall’anima, la prima cosa da fare è guardarsi dentro e capire dove e quando abbiamo sbagliato noi. Sì, perchè non siamo esenti da errori, anzi. Una volta fatto questo viaggio introspettivo, occorre mettersi in viaggio verso l’altro e chiarire la situazione, parlarsi, dialogare. Mettersi a disposizione, ascoltare, ma anche tirare fuori tutto quello che si ha dentro. Pulire l’anima dai dubbi e dalle carogne e lasciarla libera di accogliere il nuovo.
La cosa più facile per tutti è trincerarsi dietro le nostre convinzioni, arroccarsi lì e dare la colpa di tutto ciò che non va all’altro: ma così si rischia solo di aumentare la frustrazione di non essere compresi e di non risolvere nulla. Portare rancore incattivisce, ci fa marcire sotto uno strato di “credevo che…” spesso frutto della nostra immaginazione e appesantisce. Proviamo a liberarci di tutto questo marcio e a lasciare entrare aria nuova: perchè dopo un po’ il marcio puzza e nessuno si prenderà la briga di pulire, ma solo di allontanare, perchè più facile. Allora facciamolo noi: nell’interesse di ricominciare a camminare più leggeri, puliti dentro e belli fuori.

No Comment