Vi ricordate le belle tradizioni di una volta, quelle che purtroppo oggi non si usano quasi più? Come quella della dote, il corredo di biancheria per la casa che la mamma o la nonna preparavano, magari ricamando lenzuola e asciugamani a mano, per la figlia o la nipote prossima al matrimonio. Mia mamma ancora oggi ogni tanto sospira, riguardando la biancheria che mia nonna le aveva consegnato il giorno di matrimonio, un po’ perché sono cose davvero improponibili per colori e stile, un po’ per la nostalgia e la riconoscenza verso quel gesto d’amore da mamma a figlia. Anche mia mamma mi sta preparando una specie di dote: non è il corredo fatto a mano, ma una serie di cose che se mai dovessi sposarmi, potrebbero servirmi: dalle tazzine agli strofinacci, li sta radunando tutti in una vecchia cassapanca, pronti a essere recapitati nella mia futura casa, quando sarà. Lo trovo un gesto d’infinita tenerezza ed è un vero peccato…
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Nell’intimità
Per lavoro, ma anche dalle amiche in procinto di fare il grande passo, mi sento spesso chiedere consigli sulla biancheria intima da indossare il gran giorno e poi la prima notte di nozze. C’è chi vuole essere sexy a tutti i costi, chi invece preferisce la comodità, per non dover star lì tutto il giorno del matrimonio con il patema di doversi sistemare a ogni minimo movimento; chi vuole stupirlo con effetti speciali, anche se – diciamocelo – sappiamo tutti, che non si tratta proprio della prima volta che si va a dormire insieme e chi infine, vuole fare bella figura, ma senza strafare. Facendo qualche ricerca – ringrazio la mia amica e collega Cristina per avermelo segnalato – mi sono imbattuta in Loretta Caponi, fondatrice dell’omonimo atelier che da quasi cinquanta anni realizza biancheria sartoriale e corredi personalizzati per regnanti, come le lenzuola per Lady Diana e Carlo d’Inghilterra, per famiglie influenti, come i Rockefeller e i Kennedy e…