Per me le parole sono sempre state importanti: una parola detta senza pensarci, al momento sbagliato, può rovinare un momento; una parola può definire una persona, un rapporto. Così se mentre all’inizio della nostra storia, mi andava bene essere definita da lui come la sua tipa o ragazza, vista anche la giovane età in cui ci siamo messi insieme, c’è stato un momento poi in cui non mi è andato bene più, perché mi sembrava riduttivo dopo tutto quel tempo insieme e dopo aver cominciato a correre insieme per superare i numerosi ostacoli che hanno iniziato a frapporsi fra noi e i nostri sogni. A quel punto, definire cosa eravamo l’una per l’altro è diventato più complicato: secondo le convenzioni, tecnicamente ancora non eravamo fidanzati perché non vi era stato nessun inginocchiamento con richiesta ufficiale della mano, moglie men che meno perché nessuno aveva portato all’altare nessuna… Quindi, cosa eravamo? È lì che si è insinuata la parola compagno, all’apparenza…