“Dove cazzo è? Dove cazzo l’ho messa?”. Sapeva di avere una bottiglia da parte per le occasioni buone, ma forse l’aveva già stappata. Perché effettivamente di occasioni belle non se ne vedevano da un pezzo all’orizzonte, e il motivo per cui stava cercando quel Chianti Riserva non era certo una ragione per far festa. Ma ne aveva bisogno. Disperatamente. Non c’era nessun vino in cui annegare l’amarezza. Cazzo. Salendo le scale, inciampò anche su uno scalino, sbattendo il mento. Era evidente che quella giornata di merda non dovesse avere mai fine. Era per terra, spalmata sulle scale che dalla cantina portavano al suo appartamento e nessuno si sarebbe accorto di lei, dolorante sul pavimento. Nessuna lacrima, però, le rigò il viso, forse perché di lacrime non ne aveva più. Era rimasta tutto il pomeriggio in quei 32 mq di merda, davanti al cellulare in attesa di notizie dall’ospedale. Fuori imperversava la pandemia, e suo padre aveva pensato bene di tagliarsi…