Matteo era testimonial Airc, il primo non guarito della storia della fondazione. Il primo che doveva portare il messaggio che una vita bella fosse possibile nonostante il cancro. L’ha fatto bene al punto che Matteo continua a essere testimonial Airc anche se non c’è più. E la cosa incredibile è che io raccolgo il suo testimone, pur non essendo malata. “Vogliamo continuare a portare la sua storia come esempio fulgido di speranza e resilienza – mi hanno detto gli amici di Airc – E allo stesso tempo, raccontare la battaglia di chi sta affianco ai malati: ti va di dar loro voce?”. È una gran bella responsabilità, perché di noi caregiver non si parla mai. Di chi sta sommessamente accanto e non può mai esternare paure e lacrime non si racconta mai. Ho detto subito di sì perché è ora di dire che i malati vivono meglio anche grazie a noi. E alla ricerca. Oggi hanno trasmesso questo nuovo video…
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Cambiamento = sbattimento
“L’acqua cheta rovina i ponti”. Oppure “Ne uccide più la lingua che la spada”. Cos’hanno in comune questi due proverbi? Apparentemente nulla, ma se si sostituisce all’acqua e alla lingua, la parola orgoglio, allora hanno tutto. Ho visto rapporti finire, guastarsi, andare in malora, più che per fatti oggettivi, proprio per l’orgoglio. Un sentimento talmente potente, che però o ce l’hai o non ce l’hai. Chi ce l’ha, è convinto di essere sempre nel giusto, nonostante gli sbagli; chi non ce l’ha, è convinto di essere sempre nell’errore, nonostante non abbia fatto nulla di male. Perché, per carità, non si tratta di non sbagliare: lo sbaglio è alla base della natura umana, la caducità è il nostro mestiere, facciamo più errori che segni della croce, ma non facciamo abbastanza mea culpa. Perchè il nodo sta tutto lì. Possiamo anche aver capito di aver sbagliato, magari siamo anche arrivati a chiedere scusa, ma far corrispondere dopo azioni che denotino un certo…
Per-dono
Lo sapete qual è la causa maggiore di litigi o separazioni? Non è lui che lascia i calzini in giro per tutta la casa e nemmeno la mamma di lei, che si palesa nei momenti meno opportuni. No. È la mancanza totale di saper chiedere scusa quando si sbaglia, è l’orgoglio. La convinzione di essere dalla parte giusta sempre e comunque, la non voglia di mettersi in discussione anche solo per un secondo e l’addossare all’altro tutte le colpe e la responsabilità di far crescere il rapporto, l’arroccarsi nella propria torre, aspettando che sia lui a venire implorante da noi e non scendere dal proprio piedistallo per cercare di capire: questo ci frega. Quante volte è capitato anche a me, orgogliosa fino al midollo, di essere convinta di aver ragione, quando poi analizzando bene i fatti tutta quella ragione non ce l’avevo? O quante volte, discutendo ma sempre con il sorriso, facevo capire a Teo che aveva sbagliato nei miei…