L’altro giorno eravamo al parco, un normalissimo pomeriggio, di una normalissima domenica, in una normalissima città. C’era tanta gente normale, che faceva cose normali, come leggere un libro, prendere il sole o giocare a pallone con gli amici. L’altro giorno lo guardavo. Lo fissavo come si fissa un miracolo. Come un bambino che sta muovendo il primo passo, da solo. Giocava a calcio con i nostri amici, una cosa normale che fanno le persone normali. Era una vita che non lo vedevo con un pallone tra i piedi. Le cure e il fiato corto non glielo permettevano. Ma l’altro giorno stava bene, l’altro giorno sorrideva. Era felice come un bambino, con il pallone tra i piedi. È bravo ancora, com’era bravo quando la malattia non era un fottutissimo niente. Lo fissavo ammirata. E felice. Era un ragazzo normale, tra ragazzi normali. Mi è scesa una lacrima, come a una madre che vede suo figlio al saggio della scuola. Orgogliosa ed emozionata.…
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Birthday girl
“Never was a cornflake girl” Tori Amos L’abbraccio di mio padre. Mia sorella che si sveglia alle 7 per andarmi a prendere la mia brioche preferita. Lo sguardo amorevole di mia madre. I pensieri degli amici. L’affetto di chi ti conosce soltanto, ma sembra conoscerti davvero. La distanza di chi dovrebbe conoscerti davvero, e invece. Lui che ti stupisce in mille maniere, ancora dopo tutti questi anni. Una pastasciutta e il mio programma preferito. Sono arrivata a un’età in cui invece di maledire chi se ne va, ringrazio chi resta. Quindi grazie a tutti voi che siete nella mia vita: mi sento amata e non è affatto poco.…
Quattro parole
Poche ore e sarà vuoto. La mente e il cuore si faranno leggeri, il tempo di preparare tutto e abbandonarsi all’ignoto, al bello della novità. Tra poco sarà vacanza e voglio proprio gustarmi appieno il vero senso di questa parola, che letteralmente significa “fare spazio, fare vuoto”. Quattro parole voglio tenermi per me, per queste vacanze, quattro parole guida per vivermi questo tempo nuovo, lontano dall’abitudine e da quello che siamo abituati a vedere. La prima è chiudere: chiudere un articolo, col lavoro, la valigia. Stiparci dentro tutto il vissuto finora, tutte le preoccupazioni, ma anche le cose belle successe. Chiudere alcuni rapporti malconci, malandati, chiudere con il sentirsi sempre in difetto, chiudere col passato che ci ha fatto male, ma ci ha anche insegnato a crescere. Chiudere le porte tenute sempre socchiuse per vedere se qualcuno tornava, chiudere gli occhi e fare bei sogni, e provare a immaginare la vita che avremmo sempre voluto. Chiudere a volte non è…
Buone vacanze!
Ci ho messo una vita. No, dico, a scrivere questo post ci ho messo una vita. Ho temporeggiato, mi sono alzata, ho bevuto, mi sono riseduta, ho guardato Facebook, ho aperto Word, ho fissato la pagina bianca, ho riguardato Facebook… insomma, una vita. E non perché non avessi voglia di scriverlo, anzi, ma probabilmente la mia testa è già in vacanza. E la mia creatività anche. Del resto, ieri mi sono buttata sul letto nel mezzo del pomeriggio a leggere le mie riviste preferite e poi dopo sul divano a guardare la mia serie preferita… e quando mai capita, se non in vacanza? Perché vacanza non significa necessariamente essere a mille miglia di distanza da casa, sdraiati su una spiaggia bianca (certo, questo aiuta!), ma vuol dire fare ciò che più si ama fare, concedersi delle coccole che durante l’anno trascuriamo, riempire la vita di bellezza e buttare il tempo, se necessario. Quindi, auguro a tutti voi di: alzarvi tardi…
Impressioni di settembre
Alle mie amiche in attesa, a quelle con gli occhi che brillano e a te, vita mia: voi siete il mio settembre. Settembre è il mio mese preferito. È il mese dei propositi, dei cambiamenti, delle promesse e delle scommesse. Le giornate soleggiate lasciano il passo alla lenta caduta delle foglie e ai tramonti incendiati; le persone ricominciano a girare come trottole in città, alle prese con i loro mille impegni e io faccio progetti e scrivo buoni propositi sull’agenda, con la mia tazza di tè fumante in mano, osservando la bellezza della vita che mi scorre davanti. Settembre è il mese delle coccole nel lettone la domenica mattina, delle coccole con le micie sul divano la sera, della canzone “Impressioni di settembre”, che in questo periodo ascolto a ripetizione, della ripresa del lavoro e delle attività sportive. È il mese della rinascita, delle belle speranze, della mia nascita. Sono felice di essere nata a settembre, perché così ogni anno…