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maggio 4, 2012

L’abbiccì dell’ammmore

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Non più di tre settimane fa, il mio Boss mi ha chiesto di scrivere l’alfabeto delle nozze, una specie di ABC del matrimonio, per avere sottomano, a portata di lettera, tutto quello che occorre per organizzare un matrimonio impeccabile. Una cosa un po’ seriosa, ma non troppo, che a pensarla c’ho messo una mattinata, per renderla davvero completa e facilmente fruibile. Mentre lo scrivevo però, mi è venuto in mente un altro tipo di alfabeto, sempre riguardo al matrimonio, ma un pochino più irriverente e divertente, una specie di catalogo delle frasi o delle situazioni più imbarazzanti che possono capitare ai matrimoni e nelle quali ci saremo trovate tutte più di una volta a pensarle o viverle. Curiose di leggerlo? Ecco l’abbiccì dell’ammmore, secondo me!

Addio al nubilato/celibato: Tipico momento che precede le nozze in cui le donne si vogliono rilassare, reduci dal massacro dell’organizzazione e gli ometti sembra che debbano spaccare il mondo o debbano divertirsi come non hanno mai fatto in vita loro! Una cosa la capisco, ma l’altra mi sfugge: siccome sono molto rilassati e riposati (il matrimonio pare non sia affare loro!), giustamente sono pieni di energia e carichi come molle, ma una cosa me la devono spiegare: perché proprio quella notte si ritrovano a fare tutte le cose stupide che non hanno mai fatto in tutta la loro esistenza? Voglio dire, oggi non è più come una volta che gli uomini stavano via per la leva per più di un anno e non vi erano divertimenti, oggi qualsiasi sabato è un buon pretesto per uscire a fare bagordi con gli amici. E poi… Ma vogliamo smetterla di andare per night club? Su su, ometti, un po’ di fantasia! Io credo in voi, sapete fare di meglio che trasformarvi in un branco di giovani licantropi allupati ululanti al bordo di una pedana!

Bacio bacio bacio!: Tipica frase insistente, seguita da un brindisi in onore degli sposi, che torna a intervalli regolari, quando gli amici hanno voglia di farsi una bevuta. Gli sposi, specialmente i più timidi e riservati, la temono come la peste, mentre quelli più spavaldi non hanno paura di scambiarsi baci focosi, con annessa gastroscopia o pulizia del cavo orale, da fare impallidire o arrossire, a seconda dei casi, il pubblico. Che abbiano capito il trucco per neutralizzare gli amici molesti e far sì che la richiesta non venga più fatta?

Comari curiose: Specialmente nei paesi più piccoli, la scena è sempre quella. Prima ancora che arrivino gli invitati, il fotografo, in certi casi il prete, lì fuori da chiesa, ci sono loro: le comari di paese, le curiose, quelle che non vogliono perdersi le mise delle invitate e della sposa, per poi commentarle e criticarle con l’altra sciura che non è potuta venire, mentre si fa la spesa al mercato. Le riconoscete: si assiepano a piccoli capannelli e sembrano dei soggetti dei quadri di Modigliani, per quanto allungano il collo. E non smettono un attimo di bisbigliare tra di loro.

Domande impertinenti: Se si è sposato un vostro parente, chessò il cugino, la sorella, lo zio, preparatevi alle domande a raffica sulla vostra vita privata: ma sei fidanzata? Ma quando vi sposate? Ma da quanto state insieme? Uuuh, ma allora è tempo, no? Una specie di interrogatorio, più che semplice conversazione, in cui la zia impicciona o la cugina simpaticona cercheranno in tutti i modi di farvi sentire inadeguate e fuori luogo. Ma c’è un modo per neutralizzarle: alla fatidica domanda “Ma vero che ci invitate al matrimonio?”, un secco “NO” vi tirerà fuori dalla questione, salvo poi indurre vostra zia all’alcolismo e voi essere etichettate come stronze.

Embè, che c’ha da guardare quella?: Tipica frase rivolta alla migliore amica con tanto di occhiatacce alla tipa a bordo piscina che continua a fissare voi o peggio, il vostro fidanzato. Nel primo caso, tutto si risolve con una bella sventolata di chioma o un accavallamento di gambe, che pare dire: “Aho, so mejo io de Sceron Stonne!”. Nel secondo caso, invece, se la tipa persiste nella radiografia ai bicipiti/addominali/fondoschiena del vostro boyfriend, o peggio, si avvicina con la scusa di fare conversazione, due sono gli epiloghi possibili: il primo prevede un volo con tuffo carpiato in piscina della squinzia, inavvertitamente spinta da voi che casualmente passavate di là; il secondo invece che voi vi avvicinate con fare sicuro al vostro boyfriend e stampandogli un bacio in bocca, ve lo portate via.

Foto su Facebook: Ormai è lo sport nazionale: non c’è evento, momento o situazione che non possa essere immortalato e poi pubblicato su Facebook! State facendo la pizza? Bene, foto su Facebook! Il vostro moroso dorme? Foto e via! Vi siete rotte l’alluce? Foto e zac, pubblicata! Lo stesso ai matrimoni: quasi in tempo reale, anche chi non è invitato, può vedere com’era vestita la sposa, la testimone, al location etc… Tutto questo ci fa capire che: a) le comari di cui alla lettera C non hanno più motivo di esistere, e questo potrebbe essere un bene; b) ma la privacy non esiste più? Per non avere un simile servizio fotografico, una coppia di sposi cosa deve fare? Scrivere espressamente sull’invito: no foto su Facebook, pena l’esclusione dal matrimonio? Mmm, adesso che ci penso, potrebbe essere un’idea…

Guarda quant’è brutta quella lì!: Tipica frase da rivolgere alla migliore amica, di cui si rimanda alla lettera E. In questo caso, si sta praticando lo sport preferito ai matrimoni, ovvero ‘Guarda e critica le altre invitate’! L’oggetto della vostra cattiveria potrebbe essere la cugina dello sposo con uno scollo ombelicale o la sorella del cugino della sposa, con un naso gigante e la fronte bassa. Insomma, si capisce già chi vincerà la gara: voi e il manipolo delle vostre migliori amiche!

Hangover: Ovvero sbornia. Tipico stato di spossatezza misto ebbrezza, che segue le bevute colossali, come quelle che si possono fare ai matrimoni, per esempio. Salvo poi risvegliarvi il giorno dopo a bordo piscina mezze nude, con un mal di testa feroce, l’alito pesante… e il cugino brutto dello sposo accanto a voi!

Imbarazzo e fastidio: Sono tutte quelle scene o situazioni in cui vi siete ritrovate vostro malgrado ad assistere a cose che non avreste mai voluto vedere e in cui avete provato imbarazzo e fastidio, appunto. Qualche esempio? La mamma della sposa completamente sbronza, lo spacco inguinale della cugina dello sposo, il cugino della sposa riverso sul prato, gli sposi che non si trattengono all’urlo “Bacio, bacio, bacio!” (di cui alla lettera B). Ecco.

Lancio del bouquet: E qui si scoprono doti atletiche del pubblico femminile che mai avreste detto. Nonostante il tacco 12, nonostante il tubino superaderente che nemmeno una salsiccia, nonostante il mal di piedi, le donne si schiereranno tutte sul piede di guerra dietro la sposa in attesa che la Dea Bendata e l’Ammmore le scelga per far sì che qualcuno entro l’anno successivo le impalmi e le faccia donne oneste. Neanche a dirlo, il bouquet finirà in mano alla più giovane o alla nonna, schieratasi anch’essa perché come si suol dire, ‘La speranza è l’ultima a morire’. Appunto.

Musica all night long: Finito il ricevimento, ecco che arriva il momento di scatenarsi a bordo pista. Il dj prende possesso dei piatti e pompa la musica a 180 bpm che nemmeno all’Hollywood. Per i più giovani, un’occasione per divertirsi e per il cucco sfrenato, per i più agèe quella di intravedere per una notte la luce in fondo al tunnel della routine e di tornare ai tempi di quando i Bee Gees cantavano “Staaayin’ aaaliveee!”. Son cose.

Nervi tesi: Son la prima cosa che salta, i nervi. Vuoi per la tensione del momento, vuoi per tutti gli occhi puntati addosso, ma gli sposi il giorno del matrimonio saranno un misto di felicità e adrenalina. Quindi, dalla lacrima facile della sposa al sorriso ebete dello sposo, i due piccioncini, prima del fatidico Sì, daranno sfogo a tutte le loro emozioni. Forse perché consapevoli che dopo sarà troppo tardi?

Ohmmamma: Tipica espressione polivalente e multifunzionale, da usare in più situazioni: alla vista dell’invitato che assomiglia a Brad Pitt, dell’amica della sposa agghindata come un uovo di Pasqua o della nonna di 95 anni che ci prova con il trentenne citato due secondi fa. A vostro piacere, ma con moderazione.

Pettegolezzi: Quale occasione più ghiotta di un matrimonio per spargere un po’ di malelingue a random sugli invitati o su quello che succede in paese? Le donne si ritrovano e si rifugiano in un angolo a fare commenti, in ordine su: la pancetta sospetta della Maria, che ha-45-anni-il-marito-è-in-cassa-e-sono-pazzi-a-fare-il-terzo-figlio?!, la nuova fiamma del Fabio, che ma-non-era-insieme-alla-Giuditta-una-così-brava-ragazza?!, e sul matrimonio, of course, madonna-quanta-roba-ma-quanto-avranno-speso-per-fare-le-cose-così-in-grande?!.

Quanto bendidio!: Da pronunciare a propria discrezione riguardo al buffet, pieno di leccornie e specialità culinarie che nemmeno per un esercito, o per il parco uomini, ugualmente pieno di leccornie, ma di altra fattezza. De gustibus.

Riposo e relax: Valido sia per gli sposi che per gli invitati. Dopo un matrimonio, di solito si esce tutti distrutti, chi per l’organizzazione, lo stress e la tensione (gli sposi), chi per i bagordi, il mal di testa e gli eccessi (gli invitati). The day after, parola d’ordine: riposo.

Scherzi: Temutissimi dagli sposi quanto la malaria durante il viaggio di nozze in Kenya, gli scherzi vengono di solito preparati dai simpaticissimi amici, che si prodigano in mille giochini, al fine di far divertire la platea e mettere in ridicolo gli sposi. Risultato: per gli sposi, vedere alla lettera I; in compenso, il matrimonio ne acquista in brio e divertimento.

Tour de force: Ecco cos’è il matrimonio: un faticosissimo, stressantissimo, ma felicissimo tour de force! Stai dietro a questo, bada a quello, organizza quell’altro… Si arriva al giorno delle nozze stremati e senza più forze! Per non parlare del giorno stesso: alzati presto, trucco e parrucco, vestito, altare, cerimonia, foto, ricevimento, scherzi, ballo…. Altrochè follie: secondo me, tutte le coppie la prima notte di nozze se la ronfano profondamente!

Uomini: Un capitolo che interessa ovviamente tutto il pubblico femminile single presente al matrimonio. Quante narrano di aver trovato marito proprio il giorno delle nozze dell’amica/sorella/cugina?! Pare, infatti, che la percentuale interessante dell’universo maschile esca allo scoperto e si palesi al suo massimo splendore proprio durante questi eventi importanti, come un orso bruno che esce dalla tana dopo mesi di letargo. Sperando che sia un po’ meno peloso e imponente e con un cervello più fino.

Vita insieme: Ecco a cosa vanno incontro gli sposi, quando si giurano amore eterno sull’altare. E lo sanno. A questo punto, molti si chiedono: Ma pur sapendolo, perché lo fanno?, e sbuffano pigramente, con un’alzata di spalle. Altri, invece, sussurrano sognanti: Che romantici! Che bello!, e tramutano i loro occhi in cuoricini. Alla fine, tutti vissero felici e contenti, come nelle migliori favole. Tranne gli sposi, forse.

Zie e parenti: Specie da evitare accuratamente, come il mamba nero o la tarantola. Velenosissimi e viscidi, se mordono con le loro domande e le loro storie, non si ha possibilità di sopravvivenza. Basta leggere alla lettera D per capire di cosa si sta parlando. Per fortuna che le feste o gli eventi a cui li si incontra sono un numero risicato all’anno. In ogni caso, munirsi di antidoto.

 

Abc alfabeto amore Matrimonio scene imbarazzanti
by Francesca Favotto | 4 comments
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4 Comments

  1. Lorena says:

    Semplicemente esilarante! Grazie Francescaaaaaa!!! Ne avevo proprio bisogno… Sto ancora ridendo!

    14 anni ago · Rispondi
  2. Francesca says:

    Grazie a te Lori! TGIF, thanks God it’s Friday: un pezzo così ci stava! 🙂

    14 anni ago · Rispondi
  3. Silvia says:

    Bellissimo!!!! è da leggere…e direi che alcune lettere vanno bene per tutte le occasioni!!!!!!

    14 anni ago · Rispondi
  4. Francesca Favotto says:

    Verissimo! E’ un alfabeto multitasking, adattabile a qualsiasi evento che preveda divertimento, festa e… alcool! 😉 Grazie Silvia, continua a seguirmi!

    14 anni ago · Rispondi

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Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

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