Partire non è mai semplice per me. Mi sembra sempre di non meritarmelo. Nella mia mente un po’ calvinista, dedicarmi del tempo solo per me e per il mio riposo mi sembra quasi scorretto.
Vivo nella costante paura che qualcuno abbia bisogno di me, di perdermi qualcosa di importante, delle occasioni, delle opportunità. Forse, invece, avrei dovuto capire prima che nessuno ha bisogno di me e che partire magari potrebbe significare creare delle opportunità.
Anche stavolta ero lì lì per dire di no. Poi mi sono guardata intorno, ho annusato un’aria stantia e mi son detta: fanculo, per chi, per cosa resti?
Partire significa anche lasciare indietro: quando si torna, seppur dopo pochi giorni, non si è mai quelli di prima. Mi è costato tanto, ma mai come adesso mi sento fiera dei passi che sto facendo verso la nuova me.
Sono in cammino da tanto. E ogni tanto per camminare meglio, serve fermarsi un po’. Altrimenti si arriva in cima talmente stanchi da non riuscire nemmeno a godersi il panorama. E non ne vale la pena.

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