I giorni che precedono le vacanze sono sempre carichi di tensione e di stanchezza. Quest’anno poi è ancora più dura: le cure stanno mettendo in ginocchio Teo più del previsto, le cose da fare in casa sono sempre di più, il lavoro più lo evadi, più aumenta, per la strana equazione “vacanze che si avvicinano = salvare il mondo” e le vacanze, be’ non so nemmeno se le vedremo col binocolo. Ma non è questo che mi sconforta.
È arrivare a sera e chiedermi se potevo fare di più, se potevo essere di più. Poi, mi riscuoto, mi faccio passare il magone e mi perdono: no, anche oggi sono stata la miglior professionista, figlia, sorella, amica, moglie, donna che potevo essere.
Mi devo ricordare più spesso quello che predicava il Mahatma: “La felicità e la pace del cuore nascono dalla coscienza di fare ciò che riteniamo giusto e doveroso, non dal fare ciò che gli altri dicono e fanno”.
Nonostante tutto, sono felice. E allora no, non potevo essere più di così.

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