Quante volte il destino può girare il suo coltello nelle carni di un uomo? Infinite, ve lo assicuro. Ci sono storie in cui sembra che si sia toccato il punto più profondo di dolore oltre il quale una vita può spezzarsi, ma no, poi capita qualcos’altro che carica ulteriormente il fardello.
Alex Zanardi ce la farà anche stavolta: è uno sportivo, è temprato, è coraggioso, è innamorato della vita. È innamorato di sua moglie Daniela. Merito anche suo se lui si è risollevato tutte queste volte? Molto probabilmente sì.
L’amore, laddove è Amore, fa miracoli. E non è un modo di dire. E proprio perché è amore, lei è rimasta al suo fianco 19 anni fa, lo è ancora adesso. Non è scontato? Allora non è amore.
Ieri in un’intervista al Corriere, Daniela ha affermato che è “disperata, ma non lo lascio solo”. Molte le condivisioni sui social commentate con “Che grande donna!”, “Incredibile”, “Pazzesca”. Tutti aggettivi che le appartengono, senza dubbio.
Ma allora cosa avrebbe dovuto fare: lasciarlo? Scappare? Cambiarlo? Mi chiedo: a che tipo di relazioni siamo abituati, se alla prima difficoltà mettiamo in conto di diventare degli eroi? Non dovrebbe essere il presupposto unico e ultimo di un’unione quello di amarsi per sempre? Sappiamo quello che recitiamo quando saliamo sull’altare o ci scambiamo durante le promesse? O quell’“Io accolgo te…” diventa solo uno slogan da tatuarsi sul braccio, ma nulla di più?
Tante volte mi hanno descritta come una donna coraggiosa, folle, incosciente, incredibile per quello che sto vivendo accanto a Teo. “Sei così giovane…”, qualcuno mi disse tanti anni fa, sottintendendo “Ma chi te lo fa fare?”. Ma io ho accolto e scelto Teo tanti anni fa come compagno di quel viaggio chiamato vita, ancor prima di firmarlo su un un contratto: io l’ho accolto e scelto con il cuore. E non dovrebbe essere sempre così, per tutti? Non sono coraggiosa, sono solo innamorata. Probabilmente lo sarà anche Daniela.
Non ho capito molto della vita, ma forse una cosa sì: per meno dell’amore, – qualunque cosa voi facciate, che sia un lavoro, lo stare insieme, un figlio – non ne vale la pena. Date retta a una povera stronza come me.

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