Dadirri nella lingua aborigena Ngangiwumirr è l’atto di profondo e riflessivo ascolto, una sorta di comunione e riconciliazione con ciò che ci circonda. Presuppone però un ascolto di sé, prima di farsi ascoltare. A me adesso basterebbe anche solo guardarci in silenzio per dirti tutto ciò che voglio dire. Ho gli occhi che urlano un cuore scalpitante, se metti le tue mani sulle mie palpebre lo puoi sentire.…
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Un Natale diverso
“Oggi per te sarà un Natale diverso…”. Non sapete in quanti me l’avete scritto o detto. Sì, cazzo, è un Natale diverso. Ma non per quello che potete pensare voi. Quello che pensate voi è un dato di fatto. Ciò che è stato non può più tornare indietro. Ma sto cercando di non pensarci. Di andare avanti. In questi giorni ero nervosa, stomaco chiuso, non ho mangiato, ho perso qualche kg. Non sentivo il Natale, ma non per quello che pensate voi. Non ho sofferto per la mancanza di chi…
Kaukokaipuu
Kaukokaipuu è una parola finlandese che descrive la strana emozione che si prova quando si vive la nostalgia di un posto in cui non si è mai stati, quando manca qualcosa che non si è mai avuto o mai vissuto. Dicono però che le persone sono come i luoghi: lì dove stai bene, ti fermi; da dove non ti trovi, ti puoi spostare. Oggi sono già altrove.…
Hibakujumoku
Hibakujumoku. In giapponese son quattro ideogrammi che stanno a significare “albero esposto a radiazione nucleare”. Così infatti sono stati rinominate quelle piante che sono sopravvissute alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki: un’esplosione di calore pari a 40 volte quello del sole, castelli, case, cose rase al suolo, annullate, come se non fossero mai esistite. Ma loro no. Danneggiate, azzoppate, sconquassate, scarificate, dilaniate, erose. Ma non distrutte. Ancora lì, a testimoniare che la vita c’era, prima del giorno che azzerò la Storia. La primavera seguente rigermogliarono dalle radici e dal…
Costruttori di sogni
È un periodo di merda, senza perifrasi. Tutto chiude, tutto involve, tutto fa paura, tutti han paura. Niente dura, niente progredisce. Eppure in questo momento di cemento, vedo un moto di resistenza. Un fiore dallo stelo fragile che cerca di bucare la coltre di asfalto che lo opprime. Tanti giovani, tanti colleghi che non si fermano all’apparenza, ma progettano, ideano, creano, rilanciano. Nel primo lockdown si son fatti venire delle idee, nel momento dell’allentamento ci hanno lavorato, e ora, nonostante la stagnazione, vanno avanti, senza paura. Non ho mai discusso…
La consapevolezza della scelta
Io capisco chi si lamenta per ciò che accade, davvero. Ma non può essere per tutto. Imparate ad amare almeno ciò che avete scelto, altrimenti finirete per subire ogni cosa.…
Serendipità
Oggi è la Giornata Internazionale della Felicità. Che beffa che cada proprio in questo periodo. Mi sono svegliata con pensieri cupi. Questa notte io e Teo abbiamo litigato: in preda agli incubi, ci siamo detti le peggio cose. Abbiamo pianto tutte le nostre paure. Gli ho rivelato la mia più grande: “A cosa è valso lottare fin qui, se arriva una disgrazia simile e cancella tutto con un colpo di spugna? Cosa serve restare in vita se poi non mi resterà nulla in mano, se non avrò te? Tanto meglio…
A voi che vi credete Dio
Oggi non va. Non gira. Non mi piaccio, non mi riconosco. Son sempre stata ottimista, positiva nella vita. Ma questa situazione di costante minaccia mi sta destabilizzando. Oggi è il compleanno del mio migliore amico: avrebbe compiuto 34 anni, ma non posso andare nemmeno a portargli una primula sulla tomba. Inoltre, le bacheche dei social sono un continuo necrologio: ogni giorno leggo di amici e conoscenti che devono dare l’ultimo saluto ai loro cari tramite telefono o la voce di un’infermiera. “Dica a mio marito che l’amo”: se succedesse a…
Abbi cura di te
“Ricordati che esisti e che sei speciale”. Ha chiuso così oggi la conversazione una mia cara amica. Ricordati che esisti, prenditi tempo per te. Non sono una che si mette da parte, mai. Non ho lo spirito da crocerossina, ho ben presente le mie esigenze. Non rinuncio ai miei spazi. Ma nell’ultimo mese era giusto farlo: ho dedicato tempo, spazio, pensieri, salute al mio amore. Teo ora sta meglio, sorride. Ne è valsa la pena. Però quando ci si dedica anima e corpo all’altro inevitabilmente non resta molto per sé.…
Buon proposito #41: credere in Qualcuno
“Credi in Dio?”, mi hanno chiesto a bruciapelo. Ho risposto con fermezza, senza dubbi: “Sì”. Io credo in Dio. Mia suocera quando Teo si è ammalato se l’è presa con Dio, “perché è colpa sua”. Ma no, io non me la sono mai presa con lui. Perché non è Dio a farci ammalare, a farci morire, a renderci infelici. È il capo che ci vessa, è il prete arrogante, è il marito che ci tradisce, è il cliente che non paga, è l’amica che tradisce la nostra fiducia, è l’automobilista…