Questa settimana si parla di credere. Che forse non importa in cosa o in chi, ma ciò che davvero conta è credere. In un ideale, nei valori che ci hanno insegnato da piccoli, nell’amore, in Buddha, in Dio, nel denaro, negli amici, in noi stessi. Non c’è un modo giusto o più giusto di altri, ognuno ha le sue certezze, ma quello che mi ha insegnato questa vita è che è importante credere: per andare avanti, per non mollare mai, per avere sempre accesa quella speranza necessaria per non arrendersi.
E un’altra cosa che la vita mi ha insegnato è avere rispetto di quello in cui credono gli altri: perciò non importa che il mio amico creda in Buddha o Visnù, l’importante è che creda nell’amore e nel rispetto per gli altri.
Crediamo in un sorriso, in una carezza, in una gentilezza fatta al nostro prossimo, nella forza di un abbraccio, in una parola buona detta a chi è scoraggiato: l’Amore, quello con la A maiuscola, è ovunque, “Basta solo cambiare il nostro modo di vedere le cose”, disse il vecchietto ad Alex Supertramp in ‘Into the Wild’.
Come disse il buon Ligabue tanti anni fa: “Credo a quel tale che dice in giro che l’amore porta amore, credo, se ti serve chiamami scemo, ma io almeno credo“. L’amore di qualsiasi forma esso sia deve mettere in circolo amore. Per forza. Chiamatemi illusa o ingenua, ma se tutti credessimo in qualcosa, sono sicura che in questo mondo ci sarebbe meno rabbia e disperazione. Pensiamoci. E proviamoci.

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