Da calendario l’estate dovrebbe cominciare tra un mese circa, quando il 21 giugno si ripeterà il solstizio. Ma per il mio personalissimo calendario, l’estate arriva ogni anno puntualmente quando partecipo con la mia squadra alla Beach Volley Marathon di Bibione, che di solito cade verso metà maggio. Quindi, per quest’anno l’estate è arrivata questo weekend appena passato, una tre giorni intensa e spericolata, contraddistinta da tanto sport, moltissime risate, spritz a fiumi e amicizie che si consolidano, senza dimenticare il sole e il mare, la cornice perfetta per la felicità.
Con la mia squadra, partecipiamo tutti gli anni e ogni anno, il gruppo aumenta di qualche unità, di solito nuovi amici curiosi di provare quest’esperienza. La Beach Volley Marathon consiste in tornei di beach volley femminili, maschili e misti cui possono partecipare sia i professionisti che gli amatori, come siamo noi. Durante la giornata di sabato si gioca suddivisi in gironi su uno delle centinaia di campi ospitati dalla spiaggia di Bibione: vista dall’alto, è un pullulare di persone (si arriva a essere quindicimila da ogni parte del mondo!) e di palloni volanti. Mentre la domenica gioca solo chi si qualifica. Ma l’evento clou è lo spritz party, ovvero una festa in spiaggia, innaffiata di spritz (drink tipico del Veneto), dove vale tutto, non ci sono regole, se non divertirsi a non finire.
Anche quest’anno Bibione non ha disatteso le mie aspettative: tempo clemente con sole e brezza e un mare freddino ma accogliente, tante risate e il miglior piazzamento nella storia della mia società pallavolistica per la mia squadra femminile, arrivate trentaduesime nel girone Bronze. Per me Bibione da sempre significa fare una bella iniezione di energia e di adrenalina, tornare a casa con il sorriso e con l’abbronzatura anticipata e consolidare alcuni rapporti che magari con la lontananza o la scarsa conoscenza quotidiana, spesso non si possono approfondire. Bibione è lasciarsi un po’ andare, dedicare un po’ di tempo alle proprie passioni, imparare a vivere in gruppo, svagare molto la mente.
Alla fine, come cantavano i Negramaro: “È il segno di un’estate che vorrei potesse non finire mai”. E per me, la mia è appena iniziata.

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