Sul vocabolario, la parola onestà deriva dal latino honestus, propr. «onorato», derivato di honos -oris «onore», ovvero “di persona che agisce con lealtà, rettitudine, sincerità, in base a principi morali ritenuti universalmente validi, astenendosi da azioni riprovevoli nei confronti del prossimo, sia in modo assoluto, sia in rapporto alla propria condizione, alla professione che esercita, all’ambiente in cui vive”.
Essere onesti quindi ha a che fare con l’onore e il rispetto verso il prossimo, essere equi, essere giusti e quindi poi potersi ancora specchiare e poter dire: “Ho la coscienza pulita”.
Significa fare tutto il possibile perché sia fatta la cosa giusta, cercare di rispettare e far rispettare le regole, perseguire il bene in ogni modo e maniera, essere uomini e donne di onore, quelle persone che si vorrebbero accanto tutta la vita o che gli altri si dicono fortunati di avere incontrato. Ma non è facile essere uomini onesti perché significa essere integri, non cedere alla cosa sbagliata, non fare del male al prossimo, soprattutto intenzionalmente. Essere onesti vuol dire agire secondo morale, volere il bene del prossimo perché ne guadagno anch’io, ma non è semplice ragionare così di questi tempi, dove è tutto un arraffare per primi, un prevaricare, un ‘mors tua vita mea’.
Essere onesti, con gli altri e con se stessi: è un esercizio quotidiano, una scelta ardua, un compito difficile, significa farsi strada in modo leale, senza far male a nessuno. Difficile forse, impossibile mai, l’unica via possibile, di sicuro.

Si daoquando eravamo, o piccoli ci hanno insegnato l onestà prima con noi stessi e poi con gli altri. ……amando il prossimo tuo come te stesso . Ora non e piu cosi 8 media hann rovimato tutto msnipolato tutto e la gente crede vive diversamente odio invidia.