“Come ero | e come sono ora | dove ero | e come sento ora,
lo so quello di cui ho bisogno, lo so”.
Giorgia
Ero più giovane, avevo più entusiasmo, da qualche mese è spuntato il primo capello bianco, proprio nella frangetta.
Ero più magra e più in forma, avevo più fiato, senza dubbio.
Ero meno cinica, diciamo anche meno stronza: col passare degli anni, mi sono arrogata il diritto di dire sempre come la penso. Che senso ha essere circondata da ipocriti o gente che non si stima?
Ero meno stanca: ora mi sembra sempre di stare in affanno, di rincorrere il tempo, invece che di dominarlo.
Avevo meno lavoro: era anche vero che stavo agli inizi della mia avventura, che ancora mi appassiona, come il primo giorno.
Ero più entusiasta, avevo molte più aspettative, sulle persone, sui rapporti, sul lavoro, anche sull’amore: sognavo la classica favola, un marito, due figli, un cane e la staccionata bianca.
Ma ero innamorata e la cosa bella è che lo sono tuttora: sempre di lui, nonostante la fatica di portare avanti una storia come la nostra.
Ero meno cupa e meno riflessiva: credo sia un riflesso incondizionato del vivere e del crescere. Mi faccio molte più domande, ma soprattutto mi metto più in cerca delle risposte.
Ero meno credente: ho sempre creduto, ma ora ci credo davvero. Senza un’ispirazione forte non sono, non sarei stata nessuno, mi sarei già persa.
Ero meno consapevole: è proprio vera quella cosa lì, che quando cambi la decina, cambi anche un po’ la prospettiva. Ora mi vedo, non dico che so chi sono, ma so dove posso arrivare: sono una donna che ne ha passate tante, ma che le ha superate tutte e continuerà a farlo.
Ero felice della mia vita e lo sono sempre di più: niente è andato secondo i miei piani di bambina, ma forse è stato pure meglio così.
Cinque anni fa, quando è nato questo blog, io ero così. Oggi sono cambiata ed era tempo anche per lui di cambiare: ci siamo rinnovati, siamo rinati, risorti dalle nostre ceneri, come l’Araba FeLice. Ma in una cosa, credo, non cambieremo mai: quel bisogno folle di credere nell’amore, nella bellezza della vita, di raccontarlo nelle piccole storie di ogni giorno. Per questo, cinque anni fa ho sentito il bisogno di aprire il mio cuore in questo diario e per questo, oggi, questo diario continua a esistere, nonostante tutto.
Perché mi sento proprio così oggi: una che è diventata grande “nonostante”, come dice Gramellini, ma che non ha smesso di emozionarsi davanti alle cose belle della vita.
Brava Francesco! Ho letto qualche pgina del tuo blog e mi sto appassionando, ti seguiro’ ! Roby
Grazie cara Roberta, non vedo l’ora di farci compagnia.
Un abbraccio :*