Matteo era testimonial Airc, il primo non guarito della storia della fondazione. Il primo che doveva portare il messaggio che una vita bella fosse possibile nonostante il cancro. L’ha fatto bene al punto che Matteo continua a essere testimonial Airc anche se non c’è più. E la cosa incredibile è che io raccolgo il suo testimone, pur non essendo malata. “Vogliamo continuare a portare la sua storia come esempio fulgido di speranza e resilienza – mi hanno detto gli amici di Airc – E allo stesso tempo, raccontare la battaglia di chi sta affianco ai malati: ti va di dar loro voce?”. È una gran bella responsabilità, perché di noi caregiver non si parla mai. Di chi sta sommessamente accanto e non può mai esternare paure e lacrime non si racconta mai. Ho detto subito di sì perché è ora di dire che i malati vivono meglio anche grazie a noi. E alla ricerca. Oggi hanno trasmesso questo nuovo video…
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Io sono quella
Quest’azalea era per Teo, è lui il testimonial di Airc. Io non sono malata di tumore. Io non sono un cazzo di nessuno. Però. Io sono quella che gli è stata accanto ogni singolo giorno di questi quasi 14 anni di calvario. Io sono quella che a ogni attesa dell’esito della tac mangia ansia e lacrime. Io sono quella che ha dormito per terra in ospedale. Io sono quella che l’ha aspettato fuori in sala d’attesa a ogni operazione. Io sono quella che la notte a ogni attacco di tosse violenta gli massaggia il cuore per calmarlo. Io sono quella che a ogni colpo di tosse corre a vedere come sta. Io sono quella in quarantena autoimposta da quasi tre mesi per evitare che ogni pericolo gli si avvicini. Io sono quella che ha messo in standby la possibilità di diventare madre, in attesa di condizioni migliori. Io sono quella che piange sotto la doccia per non farsi sentire. Io…
Come Forrest Gump
Matteo è malato di cancro dacché ho memoria, ormai non mi ricordo nemmeno più la nostra vita insieme prima. Matteo è il primo testimonial AIRC non guarito della storia dell’associazione. Lunedì è stato invitato al cospetto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la cerimonia di celebrazione “I giorni della ricerca”. Vi ricordate Forrest Gump quando viene invitato a conoscere il Presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy come membro della squadra di football dell’università? Ecco, per me lui è un po’ così: una persona ordinaria, colpita da una sfiga micidiale, che con onestà, caparbietà e un pizzico di incoscienza, trasforma la sfiga in opportunità e fa cose straordinarie. Lui mi insegna che non è semplice, ma non è impossibile. Per me è un onore e un orgoglio stargli accanto: go Teo go, più veloce del vento.…
#Fiabecontroilcancro: la fiaba di Matteo
Matteo lo conoscete tutti, è il mio fidanzato. È il mio grande amore, la mia famiglia, il mio tutto. È giovane, bello, spigliato, volitivo, sempre sorridente e… malato. Brutto da dirsi, ma sì, Teo è malato. Di cancro. Da dieci anni. Potrebbero sembrare pochi, ma da giovani, nel periodo in cui ci si dovrebbe costruire una vita e invece la vita ti impegna nella lotta contro la morte, sono tantissimi. Dieci anni in cui la sua voglia di vivere e di andare avanti hanno fatto tutta la differenza, insieme alla ricerca scientifica. Teo ora è impegnato con la chemio, una compagna che non lo abbandonerà mai più e che gli dà già un bel pensiero e del filo da torcere, ma si è messo in testa che questo non può totalizzare la sua vita. Perché ha un messaggio da lanciare: le avversità non mancano mai e condizionano immancabilmente la nostra vita, ma tutto si può affrontare, combattere e sconfiggere. Proprio…