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Sii positivo… Puoi!

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“Heaven out of hell”

ottobre 27, 2015

Voi come ve lo immaginate l’inferno? Dalla Bibbia in poi, ce lo hanno sempre dipinto come un posto pieno di fiamme ardenti, dove in eterno bruciano le anime dei dannati. C’è chi poi ha cercato di darne un’immagine più ragionata come Dante, incasellando ogni peccatore nel suo girone, punito dalla legge del contrappasso, ma grosso modo siamo abituati a immaginarlo come un luogo immaginario, allegorico.

Nessuno ci ha mai detto che il vero inferno è già qui tra noi e ti piomba addosso, quasi senza preavviso. Quando sembra che tutto possa andare per il verso giusto, ecco caderti sulla testa un macigno, impossibile da sopportare, se non ci fosse il cuore. Un ragazzo che prova a raccontare il buono della vita, a fare progetti di zucchero, mentre la vita gli riserva solo l’amaro in bocca e nelle vene; due genitori che fanno il possibile per sostenerlo e non fargli mancare nulla, mentre a loro manca la terra sotto i piedi; una coppia che cerca faticosamente di realizzare i propri sogni, sogni che altri realizzano in poco tempo, anche senza pensarci troppo e darci troppa importanza; una quasi moglie, che pur non essendolo legalmente, si sente tale totalmente, perché c’è di mezzo il cuore e quello tante mogli ‘legali’ se lo sognano. E che nonostante tutto, nonostante la paura e l’angoscia, prova a sorridere e a scherzare, non a far finta che non stia succedendo niente, ma sperando che quello che sta succedendo, porti a un lieto fine.

Non so se sia ingenuità o stupidità, ma mi sembra l’unico modo per cercare di “costruire il paradiso dall’inferno”. A me Ligabue non è mai piaciuto, ma devo ammettere che in certe canzoni ha centrato proprio il mio pensiero. Come in questa, dove dice: “Qua nessuno c’ha il libretto d’istruzioni, credo che ognuno si faccia il giro come viene a suo modo, qua non c’è mai stato solo un mondo solo, credo a quel tale che dice in giro che l’amore porta amore credo… Se ti serve chiamami scemo, ma io almeno credo”.

Ecco, questo è quello che credo io, e soprattutto che dovrebbero prepararci al fatto che l’inferno non è una cosa astratta, che non ci riguarda da vicino. Ma anche il paradiso non lo sè, se solo lo vogliamo. La felicità, o quella cosa che ci somiglia molto, sta nel ricercare e affrontare con equilibrio entrambi. Come si faccia, non lo so, ma so che ce la faremo. E questo è quello che conta.

Foto dal sito sacredspiritdance.wordpress.com
Foto dal sito sacredspiritdance.wordpress.com

 

Alla ricerca della felicità ansia duemilaecredici inferno lottare paradiso preoccupazioni problemi
by Francesca Favotto | no comment
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“Un bacio sulla fronte”
“Mentre dormi”

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Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

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