Voi come ve lo immaginate l’inferno? Dalla Bibbia in poi, ce lo hanno sempre dipinto come un posto pieno di fiamme ardenti, dove in eterno bruciano le anime dei dannati. C’è chi poi ha cercato di darne un’immagine più ragionata come Dante, incasellando ogni peccatore nel suo girone, punito dalla legge del contrappasso, ma grosso modo siamo abituati a immaginarlo come un luogo immaginario, allegorico.
Nessuno ci ha mai detto che il vero inferno è già qui tra noi e ti piomba addosso, quasi senza preavviso. Quando sembra che tutto possa andare per il verso giusto, ecco caderti sulla testa un macigno, impossibile da sopportare, se non ci fosse il cuore. Un ragazzo che prova a raccontare il buono della vita, a fare progetti di zucchero, mentre la vita gli riserva solo l’amaro in bocca e nelle vene; due genitori che fanno il possibile per sostenerlo e non fargli mancare nulla, mentre a loro manca la terra sotto i piedi; una coppia che cerca faticosamente di realizzare i propri sogni, sogni che altri realizzano in poco tempo, anche senza pensarci troppo e darci troppa importanza; una quasi moglie, che pur non essendolo legalmente, si sente tale totalmente, perché c’è di mezzo il cuore e quello tante mogli ‘legali’ se lo sognano. E che nonostante tutto, nonostante la paura e l’angoscia, prova a sorridere e a scherzare, non a far finta che non stia succedendo niente, ma sperando che quello che sta succedendo, porti a un lieto fine.
Non so se sia ingenuità o stupidità, ma mi sembra l’unico modo per cercare di “costruire il paradiso dall’inferno”. A me Ligabue non è mai piaciuto, ma devo ammettere che in certe canzoni ha centrato proprio il mio pensiero. Come in questa, dove dice: “Qua nessuno c’ha il libretto d’istruzioni, credo che ognuno si faccia il giro come viene a suo modo, qua non c’è mai stato solo un mondo solo, credo a quel tale che dice in giro che l’amore porta amore credo… Se ti serve chiamami scemo, ma io almeno credo”.
Ecco, questo è quello che credo io, e soprattutto che dovrebbero prepararci al fatto che l’inferno non è una cosa astratta, che non ci riguarda da vicino. Ma anche il paradiso non lo sè, se solo lo vogliamo. La felicità, o quella cosa che ci somiglia molto, sta nel ricercare e affrontare con equilibrio entrambi. Come si faccia, non lo so, ma so che ce la faremo. E questo è quello che conta.

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