Da un mese ormai ho iniziato un cammino che, volente o nolente, mi porterà da qualche parte, ancora a me ignota. Di sicuro mi farà crescere e spero diventare una persona migliore, anche se è davvero dura. Questo percorso è solo una piccola parte del cammino ormai intrapreso più di tredici anni fa al fianco del mio Amore, ma forse ne è la parte più difficile, piena di ostacoli, in salita, con tanti cartelli di pericolo disseminati lungo la via.
A me non è mai piaciuto camminare, ma al suo fianco sì, perché ha sempre saputo alleggerirmi il peso della fatica, portandomi lo zaino o incitandomi ad allungare il passo. Ora sta a me farlo con lui: il suo fardello è ben più pesante di un semplice zainetto pieno di panini e di teli mare, perciò non so se sarò in grado di portarlo mentre cammino, ma è mio dovere provarci. E stavolta è anche mio dovere incitarlo per arrivare alla meta, perché so che ce la farà. Non sono mai stata un’amante della montagna né una sherpa, ma stavolta la salita è molto ardua, perciò non ci tocca che salire.
Che bello però quando senti di non essere sola, quando al tuo fianco si mettono persone che hanno deciso di fare un pezzetto di strada con te. E non perché tu gliel’abbia chiesto, ma perché l’hanno scelto loro, perché il camminare si faccia più lieve. Come Simona e la sua famiglia, composta da suo marito e dalle sue tre bambine: una supermamma dolcissima e sensibile, che ha educato le sue figlie al rispetto del prossimo e all’empatia con il suo sentire, senza giudicare, ma solo stando accanto, facendosi delicata presenza. Dopo essermi aperta con lei e confidata sulla mia situazione, ha deciso di accompagnarmi insieme alla sua splendida famiglia, mandandomi ogni giorno una dedica, che sia la pagina di un loro libro preferito o una frase scritta sul muro. Come l’ultima: “E coloro che furono visti danzare furono creduti pazzi da coloro che non potevano udire la musica” di Friedrich Nietzsche, una frase che sento tanto mia, soprattutto in questo momento. Un modo originale per non farmi sentire sola in questo cammino e per “provare solo a “respirare ” l’affetto che hai seminato intorno a te”, come mi ha scritto ieri sera.
È proprio vero che “strada facendo vedrai che non sei più da solo, strada facendo troverai un gancio in mezzo al cielo e sentirai la strada far battere il tuo cuore, vedrai più amore, vedrai…”. Allora, respiro. E mi rimetto in cammino.

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