Partiamo. E partiamo forte con questo ‘anno del fare’, come è già stato ribattezzato dai miei amici e da chi ha appoggiato questo progetto.
“Sì, ho capito”, “Vai tra’, ho capito”, “Tranquilla, ho afferrato”: quante volte al giorno vi capita di sentirle o dirle queste frasi, ormai entrate a far parte del linguaggio quotidiano come un mantra? E quante volte era vero quello che affermavate, ovvero che avevate capito davvero? Poche pochissime, immagino… Perché capita: capita di dirlo per tagliare corto un discorso scomodo, uscirsene indenni da una conversazione impegnativa, rimandare a dopo quello che si potrebbe capire subito, lavarsene le mani di quanto detto e non pensarci più, far star zitto l’altro il prima possibile e l’elenco dei menefreghismi potrebbe continuare all’infinito.
E invece quante volte ascoltiamo davvero, ci mettiamo a servizio dell’altro, a disposizione sua e ci impegniamo a mettere in pratica davvero quanto richiesto? Perché cominciare ad ascoltare e poi assimilare interiormente quanto recepito, equivale già a iniziare a fare: a fare qualcosa perché le cose cambino, e possibilmente migliorino. Perché se abbiamo capito, allora condividiamo, e se condividiamo, allora siamo anche disposti a metterci in discussione e a lasciarci plasmare, cambiare da quelle parole. Ma mettersi in discussione significa anche ammettere di essere imperfetti, che avevamo torto e così non poteva funzionare.
Ecco come esempio una storia vera. Lei: “Il rapporto com’era impostato finora, così sbilanciato, disparitario, pieno di contraddizioni, di rimbrotti e di recriminazioni, non può continuare: o proviamo a dialogare e a metterci allo stesso passo, oppure non si va da nessuna parte e questo rapporto è destinato a morire”. Lui: “Ok, ho capito”. Dopo qualche mese, indovinate? Lui stava solo come un cane, a chiedersi cosa aveva sbagliato; lei aveva ricominciato a vivere con accanto un uomo che la sapeva ascoltare, apprezzare per com’era e rispettare. Lui aveva semplicemente sbagliato a perdere un’occasione importante, preziosa: quella di ascoltarla e capire davvero cosa voleva, per farla felice. Per farsi felici.
Quindi, SeDici di avere capito… allora dimostralo: apri le orecchie, interiorizza i suggerimenti, mettiti in discussione e prova a cambiare le cose. Da subito. Prima di ritrovarti solo come un cane a cercare di capire cosa avevi sbagliato e poi a darti del pirla, quando potevi cambiare le cose e hai scelto la strada più breve: quella di fregartene, imparando a tue spese che la vita non aspetta. Mai.

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