L’etimologia della parola crisi è sorprendente: lo sapevate che deriva dal greco antico “krisis”, ovvero scegliere, valutare, discernere? E che in cinese è composta da due ideogrammi: uno rappresenta il pericolo, ma l’altro significa opportunità? Purtroppo ci siamo ancora dentro: anche se da qualche anno dicono che ne saremmo usciti, la crisi – intendo quella economica – continua a picchiare duro sui sogni e sulle ambizioni altrui. Ma cavarne qualcosa di buono, di tangibile, si può. Crisi significa non adagiarsi sugli allori, inventare qualcosa di nuovo, mettersi in gioco, non stare con le mani in mano, rivedere le proprie posizioni e anche le proprie certezze. Crisi significa scegliere invece che aspettare di essere scelti.
Come Alessandra Celentano, mia collega e ‘amica’ virtuale, che proprio quando stava completando il puzzle del suo sogno, quando stava per mettere la ciliegina sulla torta, ha visto saltare dei pezzi a causa della crisi: il lavoro diminuiva, lei aveva più tempo a disposizione e così, invece che stare a piangersi addosso, si è inventata un romanzo: “Tanto è solo per adesso”, edito tramite Youcanprint con il meccanismo del self-publishing.
Trama: Roma, maggio 2008. Martina ha 28 anni e lavora con un contratto a termine nella redazione di una rivista femminile. Allegra e un po’ svampita, fatica a scegliere un paio di scarpe o il gusto della pizza, ma ha le idee chiarissime sul suo futuro: vuole stabilizzarsi il prima possibile dal punto di vista economico e poi cercare una bella casa dove andare a vivere con Andrea, il suo fidanzato. Semplice, no? Ma niente va come previsto e ben presto la protagonista si trova a mettere i suoi vecchi progetti in standby e a convivere in un minuscolo monolocale (che proprio un delizioso e comodo nido d’amore non è), sbarcare il lunario come freelance (che proprio facile non è), lavorare da casa (che proprio una gran pacchia non è) e invidiare le persone che se la passano meglio di lei (che proprio bello, come pensiero, non è). Per fortuna Martina ha dalla sua parte la fiducia in un futuro migliore, l’amore del suo Andrea e tre amiche sempre pronte a tirarla su di morale. Ma le basteranno questi presupposti per resistere a un presente sgangherato e sopravvivere al crescente crack di tante sue piccole e grandi aspettative?
Ho rivolto qualche domanda ad Alessandra, per capire meglio come le è venuta in mente quest’idea…
La tua è una storia molto Duemilaecredici: invece di piangerti addosso, hai deciso di mettere mano a un piccolo sogno e di portarlo avanti. Come ti è venuta l’idea?
«In seguito a un momento di sconforto. Due anni fa mi sono trovata in un periodo di flessione lavorativa e questo, inizialmente, mi ha demoralizzata. Poi però un giorno, all’improvviso, ho guardato tutto da un’altra prospettiva e mi sono accorta del grande risvolto positivo di quel momento: avevo più tempo libero a disposizione. E allora, mi sono detta, perché non usarlo per tentare qualcosa di nuovo? Così, anziché impegnare subito la mente nella ricerca di idee o proposte da mandare a nuovi giornali, ho pensato di prendere la mia voglia di scrivere e di dirottarla verso qualcosa di nuovo. La narrativa. L’ho detto a mio marito, allora fidanzato, e lui mi ha subito appoggiata. Anzi, Stra-Appoggiata».
Quali speranze riponi in quest’avventura?
«Mi piacerebbe che questo romanzo non rimanesse un’esperienza isolata. Ho cominciato a scriverlo per caso e senza pensare troppo al futuro ma adesso, dopo aver scoperto quanto sia appassionante inventare una storia e ospitare per lungo tempo nella propria testa i pensieri dei suoi personaggi… vorrei tanto ricominciare da capo!».
A chi e perché consigli di leggere il tuo romanzo?
« A chiunque abbia fatto o stia facendo tuttora i conti con piccole e grandi aspettative infrante dal lavoro precario, perché ritrovarsi nelle sensazioni di personaggi alle prese con problemi simili ai propri aiuta a pensare “Allora non capita solo a me” e questa considerazione, un po’, fa sempre bene. Ma anche a chiunque abbia avuto la fortuna di non sperimentare il precariato sulla propria pelle e sia comunque interessato a dare una sbirciatina alla vita quotidiana di molti trentenni di oggi. E scoprire che cosa può togliere la mancanza di lavoro o di stabilità al di là dello stipendio certo. Cosa può togliere in generale e a livello psicologico».
Per leggere il romanzo, potete acquistarlo anche ora, al prezzo di lancio di 0,99 euro! Dove? Nei principali book store (l’elenco completo sulla piattaforma di self-publishing Youcanprint (http://www.youcanprint.it/).
Una ragazza che non ha aspettato che il destino le cadesse tra le mani, ma che ha scelto con coraggio la strada da percorrere, andandoci lei incontro. La crisi può essere una maledizione o una benedizione: dipende sempre da che angolazione decidiamo di vedere le cose. Ma può essere anche un momento di silenzio e di introspezione, una sorta di repulisti generale: per guardarci dentro e capire davvero chi siamo, cosa vogliamo fare e dove vogliamo andare. E poi cominciare ad agire.
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