Qualche giorno prima che esplodesse tutto questo, stavo per stravolgere la mia vita. Un colloquio era andato bene e mi avrebbero preso, e un paio di progetti nuovi erano in cantiere, pronti a partire. Era qualcosa di molto diverso da ciò che ero abituata a fare, ma era qualcosa di molto vicino a piccoli sogni che si realizzavano. Dovevo esserne felice, eppure ne ero spaventata.
Esattamente due giorni dopo è andato tutto in fumo. Qualcosa è stato congelato, altro chissà se vi saranno ancora le condizioni per riprenderne le fila.
“Vedi un po’ che adesso che stavo per uscire dalla comfort zone, è arrivata sta pandemia a dirmi di stare nel mio”, ho detto a Teo. “No, quella era la tua strada perché era tanto che non ti vedevo sorridere con gli occhi, parlando di lavoro. Ma non eri pronta. E questo è il tuo periodo di preparazione”. Mi ha gelato.
“Vedi, anche a me mi han messo a riposo dalle cure, ma non la vedo come una maledizione, anzi. Mi sto preparando alla battaglia più dura. E così tu. Se vuoi intraprendere un cambiamento, ti devi preparare. Non puoi affastellare nuove esperienze su cumuli di polvere. Devi desiderare il cambiamento”.
Questa quarantena non è tempo perduto: sto avvertendo la mancanza di una vita che ancora non ho vissuto, ma che desidero ora più che mai. È il mio maggese, che restituirà fertilità alla mia creatività spenta ormai.
Stavo per sprecare occasioni e non lo sapevo. Sto coltivando consapevolezza. E la consapevolezza aumenta la forza di volontà. Così quando tutto sarà finito, io sarò pronta.
I sogni belli richiedono tempo.
Mi sto preparando, sarò pronta.
[Now playing: “Any other name” – Thomas Newman]
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