Pregiudizio, ovvero giudicare prima. Prima di sapere, di conoscere, di fare esperienza di qualcosa o qualcuno. Quante volte ci è capitato nella vita di rinunciare a qualcosa o evitare di frequentare qualcuno solo perché credevamo non ne valesse la pena o pensavamo che fosse diverso, salvo poi pentircene dopo averlo conosciuto meglio? Quante volte abbiamo sparato a raffica un giudizio o un pensiero, senza averne prima approfondito la conoscenza? E quante volte dopo averlo fatto, ci è capitato di tornare indietro e dover chiedere scusa per un giudizio affrettato e detto senza pensarci?
Per esempio, mi è capitato con una mia amica: agli inizi la giudicai ancor prima di averla conosciuta per bene e pensate se mi fossi preclusa questa possibilità, oggi non sarebbe una delle mie più grandi amiche! O ancora, con la cucina: spesso a priori non assaggio perché convinta che quel piatto non mi possa piacere per un particolare ingrediente e dopo, quando mi convinco a farlo, beh, è una bella sorpresa per il mio palato!
Ecco, dovremmo imparare, me per prima, a sperimentare tutto prima di dire se ci piace o no: a provare il piatto preparato dalla nostra amica di origine cingalese prima di dire che non ci piace il piccante, a conoscere la nuova collega appena arrivata prima di dire che ci sta antipatica, a indossare il giallo prima di dire che non ci dona. Sono così tante le cose che non viviamo per colpa del pregiudizio.
I pregiudizi appesantiscono il cuore e annebbiano la vi(s)ta: evitiamoli, avremo molta più vita da raccontare, molte più esperienze da vivere. Con leggerezza, che ce n’è bisogno.
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