Eccoci con un’altra puntata del progetto “Startup Mon Amour”, il viaggio alla scoperta di realtà innovative legate al mondo del wedding, ideato da #giovaniconlapiva. Questa volta la nostra #consulenteatipica Carolina è andata alla scoperta de “Il giorno perfetto”: potremmo definirla un’agenzia di wedding planning… ma anche no, è molto di più. A partire dalla sua ideatrice: Glenda Marradi, anima e cuore del progetto, la quintessenza della personalità. Toscana. Elegante. Iperattiva. Geniale. La moda le fa un po’ da cornice, senza dimenticare il lato pratico della vita. Cresce con il pallino di diventare vetrinista, ha un gusto da urlo in fatto di cibi, ma soprattutto nessuno ti sa cucire addosso un matrimonio su misura come lei. Leggiamo insieme cosa è uscito dalla chiacchierata tra Carolina e Glenda…
Giorno perfetto: perché?: “Il giorno perfetto è la mia azienda, è il mio brand. Peccato non averlo registrato prima dell’uscita del film, sarebbe stato un bel business! L’ho chiamato così perché quando ho deciso di aprire l’azienda a tutti gli effetti e quindi inquadrarmi fiscalmente, ho scoperto di essere incinta di mia figlia. Da qui il ‘giorno perfetto’”.
Se ti chiamassi wedding planner?: “Mah, non sono una wedding planner classica. I wedding planner oggi come professione nascono e muoiono a profusione. Oggi fare il wedding planner, il più delle volte, significa avere un pacchetto fornitori da sottoporre ai clienti – gli sposi –, supervisionare l’andamento dell’evento e accodarsi su parcelle e provvigioni. Ecco, io sono esattamente l’opposto. Io ti fornisco tutto. Ti conosco, ti studio, entro in sintonia con te e ti cucio addosso la storia del tuo matrimonio. Eccetto le location, tutto il resto del servizi lo fornisco da me: a partire dagli allestimenti floreali, passando per il catering e gli addobbi delle location sino ad arrivare alle partecipazioni, al servizio fotografico e a spettacoli dal vivo. Io non prendo provvigioni da chi ingaggio per servizi non diretti, anzi faccio l’opposto: cerco di limare i prezzi dei miei fornitori proprio per dare un servizio migliore. Negli anni mi sono costruita un network di livello a prezzi convenzionati. Sono a tutti gli effetti una wedding coordinator”.
La figura professionale della wedding coordinator in Italia ancora non è inquadrata fiscalmente… Però abbiamo la wedding buyer, tu sai cos’è?: “No, è la prima volta che ne sento parlare. In Italia ci sono troppe figure legate al wedding, molte superflue. Odio vedere wedding planner che postano foto di allestimenti chiaramente non fatti da loro, ma che li firmano. Devi avere il coraggio di riconoscere il lavoro altrui, così facendo avremmo meno wedding planner & co.”.
Come sei organizzata nel lavoro?: “Siamo io e la mia fedelissima assistente che ho formato nel corso di un decennio. E poi c’è la mia squadra di camerieri per i catering e soprattutto le mie tovaglie: non parto mai senza di loro!”.
Ma sei tu la Glenda dei matrimoni in spiaggia?: “Sì, sono io l’ unica e originale. Sono stata la prima a organizzarli nella mia zona: ho avuto l’ispirazione in California. Mentre il mio compagno faceva surf sulla spiaggia vidi una donna che nell’arco di mezz’ora aveva allestito la location di un matrimonio. Rimasi ammaliata, così iniziai a studiare e poi ho riproposto la cosa in Italia nella mia bella Versilia. Oggi solo alcuni bagni sono autorizzati a celebrarli, ecco perchè non se ne fanno quasi più”.
Però sei anche la Glenda dell’atelier di abiti da sposa…: “Sì, sono sempre io. Un po’ eclettica forse, ma sempre io. Ho aperto un atelier di abiti da sposa, designer e stilisti che ancora non si sentivano in Italia. Ho anticipato di molto la moda, mi sono fatta una bella cultura e oggi infatti l’abito da sposa è uno dei temi fondamentali per poter organizzare un giorno perfetto. Ti dico solo che molto spesso scelgo io gli abiti per le mie spose. E se non è la prima scelta, con la seconda ci azzecco sempre. Questo è il mio modo di lavorare. Creare un legame forte, un’amicizia. Oggi la maggior parte delle mie spose sono mie amiche. E ho avuto anche la fortuna di conoscere grandi mariti, che oggi sento spesso e volentieri”.
E oggi Glenda chi è? Una mamma, compagna e wedding coordinator… o qualcos’altro bolle in pentola?: “Effettivamente qualcosa c’è… ma ancora non posso parlarne. Sicuramente ti posso dire che sarà una tendenza del 2017… e unirà le mie passioni. Magari te lo racconto l’anno prossimo…”.
Una donna in carriera come te che ha fatto delle sue passioni creative un lavoro, che rapporto ha con il lato pratico e soprattutto con il commercialista?: “Ma dai, devo dire che me la cavo bene. Sono una delle poche donne wedding che è in grado di calcolare il costo di un piatto in autonomia e ricavarne il margine. La gavetta mi ha permesso di formarmi anche sul lato sostanziale di questo lavoro, non solo su quello formale e così anche nel redigere i preventivi sono a mio agio. Anche il rapporto con il commercialista direi che procede liscio. La mia non è una holding. Contabilità semplice. Basta essere organizzati!”.
Mi racconti due chicche dei tuoi lavori?: “Be’, ce ne sono tante, ma se devo scegliere sicuramente ti racconto del bouquet di rose nere che ho dovuto ordinare un anno e mezzo prima dell’evento, rose create in fialetta in Olanda. Un bouquet da urlo, ha vinto anche dei premi. E l’altra grande performance è il cielo di rose: più di 4mila rose cucite a mano con una variazione cromatica particolare. Quando la sposa ha visto il lavoro ultimato si è commossa”.
Un consiglio pratico a chi vuole lanciarsi in questo mondo wedding?: “Care stagiste, partite dalla gavetta. Niente tacchi a spillo, un bel paio di sneakers e correre!”.
Chi è Carolina: Carolina Casolo, ovvero #carolinaconsulente, è una consulente un po’ atipica, che ama poter assistere aziende o persone fisiche che iniziano una propria attività seguendo un sogno, fornendo punti di vista differenti e trovando soluzioni innovative per rispondere alle sempre più particolari esigenze dei clienti. Ecco da dove è nato il suo interesse per il settore del wedding e in particolare per le startup. È la founder di #giovaniconlapiva, la società di servizi e consulenze dedicata ai giovani under 35 che si approcciano al lavoro autonomo.
[Grazie a Rachele Mandarano per la collaborazione]
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