Trenta. Son già arrivata fin qui. Mi avevano detto che compierli non cambia niente, sei uguale a quando avevi il due davanti. O forse no. Sono il primo giro di boa importante, perché alla fine varchi il cancello dei venti un po’ inconsapevolmente, con quella foga e quella cazzaraggine che un po’ contraddistingue l’adolescenza, mentre quando arrivi nei trenta hai già assaporato un po’ dell’età adulta, per poter dire se ti piace oppure no. E se non ti piace, be’ non ci puoi fare nulla, devi vivere. Per i miei primi trenta non ho fatto bilanci, ma ho voluto fare un resoconto delle cose che ho imparato fin qui: trenta come gli anni che ho, anche se in realtà non le ho imparate una all’anno, ma alcune sono retaggio dell’ultima intensissima decade. Trenta cose che voglio condividere con voi, che non so se a qualcuno possano servire, ma a me sicuramente metterle nero su bianco sì. Che così anche se non volevo fare un bilancio, mi ritrovo ad avercelo senza volerlo. Che così non faccio tanto il punto di chi sono, ma sicuramente di chi voglio diventare. Perché si continua a crescere, non solo anagraficamente, restando – se si vuole – sempre un po’ bambini.
Negli ultimi trent’anni mi sono regalata esattamente la vita che volevo, e intendo continuare così. Quindi, tanti auguri a me, ad maiora!
Fatti dei regali, gratificati: Quando andavo all’università, ogni volta che passavo un esame con un buon voto, avevo come abitudine quella di passare da uno dei miei negozi preferiti e di regalarmi una magliettina o un vestito che mi piaceva oppure di fermarmi in edicola e fare incetta delle mie riviste preferite. Anche oggi, quando raggiungo un traguardo importante, qualche piccolo sfizio me lo tolgo: è il mio modo di dirmi brava. Perché state pur certi che se non ve lo dite voi, gli altri di sicuro non lo faranno. Cominciamo a gratificarci noi in primis: solo noi sappiamo la fatica che c’è stata dietro un piccolo o grande risultato.
Sorridi, sempre: È il mio marchio di fabbrica, chi mi conosce di persona lo sa. Raramente non sorrido e se ci rinuncio, è solo perché ho esaurito le forze e ho bisogno di mostrare tutta la mia fragilità. Ma sorridere per me non è far finta che vada tutto bene, perché la maggior parte delle volte va bene, anche quando va male. Un sorriso risolve molti dei nostri problemi, o perlomeno aiuta a trovare una soluzione: come diceva un saggio, “Andrà tutto bene alla fine, e se non lo farà, vuol dire che non è la fine”. Non c’è niente che non si possa risolvere con un sorriso: provato per voi.
Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te: Molto evangelico come insegnamento, ma quel tale che lo predicava doveva saperne a pacchi. Ogni mia azione è preceduta dal pensiero: “E se lo facessero a me?”. Cerco sempre di agire per il mio bene, ma senza danneggiare il prossimo. E dopo che agisco in questo modo, mi sento bene. Vale la pena di provare anche solo per stare meglio, no?
Fatti una famiglia: Che sia quella di provenienza o quella futura, da formare con chi si ama, recuperate il rapporto con loro, vogliatevi bene, mettete radici: è bello, soprattutto se si viaggia tanto come me, avere sempre un posto e delle braccia accoglienti da cui tornare.
Dimostra l’amore, dillo: L’ho capito sulla mia pelle: nel momento in cui lo pensi, è già troppo tardi. Non sono riuscita a dire che gli volevo davvero bene al mio migliore amico e nemmeno al mio adoratissimo nonno, e ora ogni volta mi ritrovo a parlare con loro sulla loro tomba. Non pensateci troppo: abbracciate, avvolgete con il vostro affetto chi amate, diteglielo, dimostrateglielo con gesti piccoli, prendete loro la mano, dite “Ti amo” ogni volta che potete, che riuscite. Potrebbe non esserci un’altra occasione.
Coccolati i nonni: Li ho persi, tutti e quattro. Sono giovane, eppure loro non ci sono più. Uno non ho fatto nemmeno in tempo a conoscerlo, degli altri ho dei ricordi nitidissimi, come fosse ieri: della merenda con pollo e purè della nonna Teresa, del nonno Ino che interrompeva la visione del suo amatissimo “Beautiful” per giocare a carte con me, della nonna Isetta che mi gridava dietro le peggio parole perché con la palla le rovinavo le rose. Ho un solo rimpianto: non ci saranno al mio matrimonio, non terranno in braccio i miei figli. Mancano più dell’aria, ma so che ci sono, li sento con me, sempre. Perciò voi che li avete ancora affianco, coccolateveli, fate loro compagnia, abbracciateli, ascoltateli. Sono più preziosi di quanto possiate immaginare e vi mancheranno da morire. Letteralmente.
Fai solo quello di cui hai voglia, che ti rende felice: In linea di massima, ci riesco sempre. Non faccio mai ciò di cui non ho voglia: piuttosto dico di no, rinuncio. Se una cosa non mi rende felice, evito di farla, a meno che non renda felice chi amo, allora sono felice anch’io, quindi la faccio. Non spreco energie inutilmente e non sento il dovere morale di essere accomodante con nessuno, tranne che con me stessa.
Alza la testa, guardati in giro: Sapete quante cose ci perdiamo perché non ci guardiamo attorno? Sempre a testa china, a camminare veloce, a digitare furiosamente su quei tasti, a guardare su quel tablet, mentre la vita vera ci scorre accanto. Ci affidiamo a un’applicazione che ci segnali l’anima gemella nei paraggi, mentre con uno sguardo potremmo riconoscerla tra mille. Pensiamo a tutta la vita che ci stiamo perdendo, guardando per terra.
Concediti il lusso di sbagliare: Oggi che tutto e tutti devono essere perfetti, è davvero un lusso poter sbagliare, ma è solo così che si impara la vita. Deludendo le persone, ho imparato a chiedere scusa e a conoscerle meglio; venendo rifiutata per alcuni lavori, ho imparato a chiedere meglio e a trovare la mia strada; banalmente, cadendo dalla biciclettina da piccola, ho imparato ad andare senza rotelle. E così nella vita, tutte le volte che sono caduta.
Chiama le cose con il loro nome: Funari disse una volta una cosa che mi è rimasta impressa nella mente: “Se uno è stronzo, nun je devi dì che è stupidino; je devi dì che è stronzo”. Esattamente. Perché cerchiamo di ammorbidire la verità: per quieto vivere? Per codardia? Per la mia nuova decade, mi sono regalata una maggior consapevolezza e con essa, la ‘libertà’ di dire come la penso. Chiamare le cose o le persone con il loro nome significa già fare chiarezza, definire chi sono loro, ma soprattutto chi sono io. E cosa voglio. E non è roba da poco.
Sogna, datti un obiettivo: Che sia una cosa piccola, tipo fare un viaggio, o un’impresa titanica, tipo scalare l’Everest, l’importante è non smettere mai di sognare. Un sogno è per definizione qualcosa di difficile, di improbabile, ma non impossibile, quindi qualcosa che sicuramente possiamo raggiungere, se solo lo vogliamo. Sognavo un giorno di vivere delle mie parole, viaggiando in tutto il mondo: eccomi, con un diario in una mano e la valigia nell’altra. E non ho ancora smesso di sognare.
Ringrazia per qualcosa ogni giorno: Ogni mattina mi sveglio con il sorriso, ringraziando per quello che ho e mi addormento, ringraziando per quello che ho ricevuto. Non faccio mai il bilancio, la vita ti regala quello che vuole lei e quasi mai quello che desideri tu, ma quando meno te l’aspetti e se sai essere riconoscente, ti premia, dandoti cento volte tanto quello che t’aspettavi.
Circondati di amici veri: Eh, bella impresa! Come fare a riconoscerli? Facile, sono coloro che ti sanno conquistare con i gesti semplici, facendo esattamente quello che t’aspettavi. Troppo facile fare il gesto eclatante una tantum per stupire: l’amico è quello che ti manda il messaggino quotidiano per sapere come stai, che ti supporta nei tuoi progetti, che ti ascolta quando sei giù. Gli amici sono come piantine, per crescere il rapporto necessita di cure costanti, ogni tanto di qualche innesto, di qualche talea e di tagliare i rami secchi. Ecco, nell’ultimo periodo ho fatto un po’ di lavoro di giardinaggio, diciamo, e sto molto meglio.
Investi le tue energie con chi le merita davvero: Investire in ogni rapporto la stessa dose d’energia sarebbe impensabile e disumano. Ma prima cercavo di fare proprio questo, e mi stavo lentamente esaurendo. Per ogni persona cercavo di capire come renderla più felice, perché l’avevo delusa, colmavo le sue lacune, mettendoci del mio. Poi mi sono detta basta: ho realizzato, infatti, che spesso non siamo noi a sbagliare, ma sono gli altri che semplicemente approfittano della nostra buona volontà per sedersi sugli allori e non migliorare mai. E allora ciao, io ora investo di più su me stessa e su chi merita davvero. Il resto è fuffa.
Fissa i momenti con la musica: Lei c’era sempre, nei momenti belli e in quelli meno belli: ora, ogni volta che ascolto “Bitter sweet symphony” dei Verve mi ricordo le gite in montagna con lo zio Mauro o la zia Antonella; ogni volta che parte “Take me somewhere nice” dei Mogwai, mi ricordo della nonna Isetta il giorno del commiato; quando alla radio suona “Truly madly deeply” ricordo di Teo che me la canta stonatissimo, eleggendola a nostra canzone; e ogni volta che parte “Qualcosa che non c’è” di Elisa, mi ricordo di me e della fatica che ho fatto per essere chi sono.
Se hai sbagliato, chiedi scusa; se qualcuno fa qualcosa di giusto, riconoscigli il merito: Ci avete mai fatto caso a quanta fatica si fa ad ammettere che si ha sbagliato? Scusa o perdonami sono le due parole meno pronunciate o più abusate, se si vuole tagliare corto il discorso. Altro caso in cui si fa una fatica boia a dire la cosa giusta è quando qualcuno riesce in qualcosa in cui avremmo voluto riuscire noi: riconoscergli il merito, dirgli “Bravo”, essere felici per lui, sembra quasi impossibile. Mi ci è voluto tanto lavoro anche in questo, ma ora ce la faccio a fare la cosa giusta, in entrambi i casi. Anche se è difficile, il più delle volte.
Vivi come se ci fosse sempre il sole: Lo canta anche Elisa in una delle mie canzoni preferite: “Il segreto è fare tutto come se vedessi solo sole”. Quando è buio, quando ci sono le nuvole, quando sembra difficile, quando tutto va male, mi immagino un sole grandissimo, lì che splende nel mio cielo, che mi dà energia. E mi torna la voglia di ripartire, di combattere.
Canta a squarciagola, anche quando gli altri ti guardano: Lo faccio spessissimo in macchina, ma anche per strada, durante gli allenamenti, ai concerti: canto a squarciagola e ballo come se non ci fosse un domani. Mi carica, mi libera, mi dà energia, mi dà gioia. Echissenefrega di quello che pensano gli altri: sono matta, in fondo, ma non faccio del male a nessuno; e chi non lo è un pochino?
Insegui sempre la verità: Questa è una delle cose più difficili da mettere in pratica, ma ne vale la pena. Dire le cose come stanno, essere trasparenti, non indossare maschere significa mettersi a nudo, ma essere più forti in fondo. “La verità vi renderà liberi”, predicava sempre colui che ne sapeva a pacchi. E aveva ragione. Chi mi conosce bene, sa che se si rivolge a me, è per sapere la verità nuda e cruda. Ovvio, la mia verità, quella assoluta non ce l’ho. Ma è già un grande lusso permettersi di dire la propria opinione senza filtri.
Sii come sei e se non lo sai, cerca di capirlo: Cerco di essere fedele a me stessa, di fregarmene delle mode, di fare appunto sempre quello che mi rende felice, che mi fa stare bene. Per esempio, potrei avere sempre una frangetta perfetta, se solo andassi dalla parrucchiera; ma ormai sono affezionata al mio frangettone storto, tagliato da me medesima. Mi identifica in pieno: imperfetta ma originale, buffa e irregolare ma rassicurante. È il mio marchio di fabbrica, insieme al sorriso: e guai a chi me lo tocca.
Goditi le piccole cose: Ogni giorno porta con sé dei doni, e chi non li sa vedere è proprio stolto. Una giornata di sole, una tazza di tè fumante, un libro sotto le coperte, un abbraccio caloroso, una serata con gli amici, un sms inaspettato: sono i piccoli regali che la vita ogni giorno ci fa. Godiamoceli e non perdiamoli per strada: anche la vita più generosa potrebbe diventare arida con chi è irriconoscente e cieco per scelta.
Intrattieni buoni rapporti con tutti: Che non significa essere “buoni e coglioni”, ovvero passare per quello che è facile raggirare o fare fesso, ma trattare tutti con gentilezza e rispetto, farsi sentire ogni tanto, solo per sapere come va, interessarsi davvero al prossimo. Non costa che poco tempo, in fondo, ma forse quello che manca spesso è la voglia.
Sii buono ma risoluto: Me lo diceva sempre suor Santina all’asilo ed è un insegnamento che mi porto dietro da quel momento: buona con tutti e sempre, ma mai cogliona. Ovvero, avere un bel carattere, ma avercelo, che è quello che conta. Giusto per rifarmi a quanto poc’anzi scritto.
Serba e metti in pratica gli insegnamenti di chi ne sa più di te: Da piccoli, gli adulti sono solo delle grandissime rotture, ma è crescendo che ti rendi conto che tutto quello che ti hanno insegnato è preziosissimo e troppo vero. E che soprattutto, non si smette mai di imparare a qualsiasi età: c’è sempre chi ne sa più di te, ed è questo il bello, la sfida.
Sfoglia i ricordi, ma guarda al futuro: Non sono una che ama riguardare le foto, anche perché non ama scattarne, ma ogni tanto è bello tornare a sfogliare i vecchi album o a viaggiare tra i ricordi dell’infanzia o dell’adolescenza, perché ti ricordano il percorso che hai fatto per diventare l’adulta che sei e ti danno nuova linfa per ricominciare a camminare, verso la persona che sarai.
Impara dalle critiche costruttive, accantona le provocazioni: Oggigiorno il mondo è pieno di vampiri energetici, ovvero quelle persone che per vivere si nutrono dell’energia altrui, sfibrandoti, esaurendoti, provocandoti. Ovvero per cercare di essere qualcuno, vivono di luce riflessa. Ho imparato a distinguere chi ti muove una critica costruttiva, perché ti vuole bene e desidera il tuo meglio, da chi invece per cercare di costruire il suo inutile castello di carta, cerca di distruggere il tuo. Bene, per questi ultimi il karma sta già facendo del suo: inutile accanirsi e sparare sul cadavere. Ma mi sono seduta comunque sulla riva, per affinare la pazienza e godermi lo spettacolo.
Respira, respira, respira: Sono una tipa molto ansiosa e su questo sto cercando di lavorare il più possibile. In più, sono anche allergica con principi d’asma. Perciò, per me allenare il respiro, concentrarmi su di esso è un esercizio costante per imparare a stare meglio, a prendermi cura di me. E per imparare a vivere l’attimo, il presente.
Combatti per ciò in cui credi: Tutto quello che ho, me lo sono dovuta guadagnare a colpi di spallate. Il lavoro, l’amore… e ho l’impressione che ancora non sia finita. Ma so quello che voglio e non ho paura di meritarmelo: sono guerriera per natura, ma non sono mai in guerra. Tiro fuori le unghie, se serve. Difendo i miei sogni, provo a essere felice.
Fai in modo che voltandoti per guardare indietro tu sia sempre soddisfatto di quel che vedi: Nell’ultimo periodo, prima di compiere i fatidici 30, mi sono fermata spesso a fare un bilancio di quanto fatto finora, ma non perché così si fa, ma perché così mi capitava: ebbene, voltandomi, quello che vedevo, mi piaceva, e non c’è una virgola di quanto fatto, che non rifarei. Non ho rimorsi, ho pochissimi rimpianti. E in entrambi i casi, sto cercando di rimediare e di migliorare. Per questi nuovi dieci, sono carichissima e sono pronta a tutte le sfide che mi si presenteranno: sempre a braccia aperte, incontro alla vita, con il sorriso sempre stampato in faccia e gli artigli alla Wolverine pronti ad uscire.
Ama, ogni giorno, sempre: E questo è l’insegnamento più grande che ho potuto ricevere finora. Ho ricevuto tanto amore, ne sono circondata tuttora, ci sono immersa fino al collo, lo sento dentro di me. Ogni giorno mi innamoro: di un sorriso, di un fiore che sboccia, del mio fidanzato, di quello che faccio, di un’amica che mi pensa, di una pasta cucinata con amore, di un vecchietto che cammina per strada con il suo cagnolino. Fate in modo che ogni giorno della vostra vita sia pieno d’amore: voltata la pagina, non avrete modo di recuperare. Non so se sia l’unico modo di vivere, ma mi sembra il più sensato per sentirsi davvero vivi. Con me funziona, provateci e poi ditemi com’è.
saremmo grandi amiche,…mi rivedo molto in questa Tua…un abbraccio…xoxo
Ma grazie, speriamo di approfondire la conoscenza allora! 😉
Continua a seguirmi, se ti fa piacere!
Un abbraccio
Siamo praticamente coetanee.. e mi sento molto simile e vicina a te. Anche dentro di me c’è una Carrie che mi ha fatta crescere con la voglia di lottare e vivere l’amore con la A maiuscola, e vivere con il nostro Mr. Big!
E poi .. condivido i tuoi consigli, che alla soglia dei 30, mi hanno fatta sia ridere che avere il magoncino….
Continuiamo a sognare, a credere in quello che ci fa sentire vive, e a sentirci vive comprando un sacco di scarpe e riviste di moda….!!!
Continuerò a seguirti, perché nella pausa pranzo in ufficio mi fai accendere uno scintillio 🙂
Un abbraccio
xx
Mi piace molto come scrivi
Cara Irene, non ti nego una certa emozione nel leggere queste tue righe. Sono felice se ‘arrivo’ alle persone e se questo provano leggendomi gli stessi brividi che provo io, vivendo. Ti auguro ogni miglior cosa: nel frattempo, sarò lieta se vorrai continuare a farmi compagnia! Ti abbraccio