Questo è il pontile da cui mia mamma ha imparato a nuotare: mi raccontava sempre che da piccola mio nonno Ido per insegnarle una cosa di cui aveva paura, l’aveva lanciata in acqua da questo molo. E così, nella difficoltà, aveva imparato a stare a galla, quella volta e poi per sempre. La paura è come con i cavalloni: se li affronti, rimanendo in piedi, rigido come una tavola, ne vieni travolto, facendoti anche un gran male. Ti ci devi tuffare, per capire non solo che puoi sopravviverle, ma anche che sott’acqua ti puoi godere la sensazione e il momento.…
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Cambio pelle
I. si è lasciata con il suo fidanzato. Ha capito che la relazione non la rendeva felice, la stava spegnendo giorno dopo giorno. Cosa ha a che fare con me? Che I. oggi mi ha scritto per ringraziarmi: “leggere le tue parole mi ha aiutata a capire che stavo andando nella direzione sbagliata, lontano da me. Grazie”. Le mie parole le hanno dato il coraggio di riprendere in mano se stessa. Le mie parole le hanno cambiato la vita. Amo le parole da sempre: le uso, le cesello, le adotto, le ammiro. Una parola non è qualcosa di evanescente, ma qualcosa che può fendere, squarciare, scavare. Cambiare. Rimane in superficie se però non è coerente con quello che si vive. “Le tue parole hanno il potere di cambiare le cose e le persone perché derivano dall’esempio”, mi ha detto l’altro giorno una persona al telefono. L’idea di cambiare il mondo e le persone con quello che sono e che dico…
Mancanze
Sveglia alle 5. Manca il sonno. Cresce l’ansia. Crescono le paure. Manca la vita di prima. Chissà se tornerà mai più la vita di prima. Maschera sul viso, giù la maschera, non posso più mentire a me stessa. Mi manca l’aria. Mi manca il brivido. Mi manca il desiderio. Avete notato che quando manca il sonno, manca la terra sotto i piedi? Chiudo gli occhi, in un attimo sono altrove. In una vita spesa per gli altri, anche oggi sono riuscita a far qualcosa per me stessa: un bicchiere di vino ghiacciato, ghiaccio lungo la schiena, ho coltivato i miei desideri. Chissà se tornerà mai più la vita di prima. Forse, se ne avrò le forze, sarà pure meglio.…
Una storia coraggiosa
“Franci, ciao. Senti, il direttore vuole fare un numero tutto incentrato sul coraggio. Ti va se racconto di te e Matteo?”. Non capita mai che si parli di me, infatti inizialmente avevo capito fosse un’intervista per Teo. E invece stavolta no, sono io. Volevano parlare di me. E ho acconsentito per due motivi principalmente: il primo è che a chiedermelo è stata una collega della quale ho una stima e ammirazione immensa. Quindici anni fa, quando sognavo di fare questo mestiere, sfogliavo Elle – una delle mie riviste preferite – e quando incappavo in uno dei suoi articoli, mi soffermavo per leggerli tutti, dall’inizio alla fine, auspicando di diventare brava almeno la metà di quanto lo era (ed è) lei. Il secondo è che si parla tanto dei malati, ma poco di chi sta loro accanto. E così, eccoci qui, a doppia pagina sul numero di F in edicola questa settimana: c’è la nostra storia, che è una storia di…
Addizione/sottrazione
Ieri sera ho visto Ivan Cottini danzare. Aveva grazia, bellezza, coordinazione, sul palco. Aveva bellezza, fama, successo, nella vita. Poi la malattia gli ha tolto tutto. O quasi. Lui danza, lui sorride, lui ha voglia di vivere. Ma nessuno sa a che prezzo li abbia conquistati. La malattia toglie il sonno, il sorriso, il vigore, la libertà, la fertilità, la serenità, la mobilità, la voce, la bellezza, un arto, due arti, l’autonomia, la dignità, un pezzo di fegato, un organo, la speranza, la voglia di lottare, anni di vita. Letteralmente. È una continua sottrazione, raramente regala, difficilmente restituisce. Il malato lo sa, per questo allontana chi gli si avvicina. Perché amare chi sta male è un continuo lavoro di addizione: devi metterci più pazienza, più speranza, più coraggio, più amore, più di tutto. Per amarlo anche là dove lui non arriva, per colmare i vuoti che la malattia inevitabilmente lascia. [Now playing: Amber run – “I found”]…
A story about love
Io credo che nulla nella vita succeda per caso, ma che tutto contribuisca a un disegno più grande, che sul momento fatichiamo a comprendere, ma che poi presto o tardi si rivela. Per esempio, prendete me: negli ultimi mesi me ne è successa di ogni. Cani scappati e investiti, ospedale un giorno sì e un giorno sì, lavoro traballante, Teo dalla salute incerta… Ho avuto più volte la tentazione di fuggire dalla mia vita. Ma è proprio in questo periodo che mi hanno contattata per due progetti diversi, ma che hanno entrambi lo stesso minimo comun denominatore: il coraggio e l’esempio. Il primo è un’intervista che leggerete presto e che mi ha fatto Clemente Donadio per la rubrica “Storie uniche”: “Sai, sei una persona che ha qualcosa da dire e da insegnare” e io non ho potuto che acconsentire lusingata. Il secondo è la partecipazione come speaker al grande evento “A story about love”, ideato e organizzato da Elisa Mocci:…
Come una libellula
Per i nativi americani la libellula era simbolo di trasformazione dopo un cambiamento. Mentre per i samurai la libellula era simbolo di vittoria sul nemico, di forza e di coraggio, tanto da incidersela sull’elmo. Stasera questa libellula ci ronzava intorno insistentemente, tanto da posarsi prima sulla mia spalla, poi su quella di Teo, dove se ne è stata un bel po’. “Tu pensi che un uomo possa cambiare il suo destino?”, chiede Katsumoto. “Io penso che un uomo fa ciò che può finché il suo destino si rivela”, risponde il capitano Algren. Cambiamento, trasformazione e vittoria. Ecco quale sarà il tuo, il nostro destino.…
Se stai male tu, sto male io
Quando sta male chi ami, tremi. Quando sta male chi ami, sapendo che già sta male, lontano da casa, in un Paese in cui sei straniero, muori. Letteralmente. Ieri non è stata una buona giornata. Teo non è stato per niente bene, così ci siamo dovuti fermare una notte in più in un posto che da paradiso si è presto trasformato in inferno. Perché quando sei in vacanza e va tutto bene, essere tra le montagne a respirare aria pulita ti sembra la cosa più bella, ma quando stai male e hai bisogno di aiuto, essere a 50 minuti di tornanti dall’ospedale più vicino, è la notizia che mai avresti voluto sentire. Ieri in una bettola trovata all’ultimo momento, in una fredda hall, con di fianco un karaoke che proiettava lucine sui muri e in cui vi erano dei giapponesi stonati, ho pianto le lacrime più amare della mia vita. Ho temuto di non farcela: è una vita che mi…
Il coraggio di scegliere l’Amore
“Te lo voglio dire una volta sola, non l’ho mai detto prima d’ora: questo genere di certezza si ha soltanto una volta nella vita”. Dal film “I ponti di Madison County” Ve la ricordate Francesca, la protagonista del film “I ponti di Madison County”, interpretata da una strepitosa Meryl Streep? Una ‘semplice’ donna di origini baresi, che per amore si trasferisce nelle sperdute campagne dell’Iowa e per la famiglia si annulla fino a vivere una vita fatta di ‘piccole cose’. Poi, a un certo punto, nella sua vita irrompe un tornado: si innamora, come mai aveva fatto prima. Come mai aveva fatto. In quattro giorni conosce la passione, l’amore vero, che le consuma il cuore e l’anima. Davanti alla scelta se continuare a essere una brava moglie e madre o una donna libera e innamorata, sceglie la prima condizione: emblematica la scena in cui lei sul furgone accanto al marito, in coda al semaforo, ha la mano sulla maniglia della…