I. si è lasciata con il suo fidanzato. Ha capito che la relazione non la rendeva felice, la stava spegnendo giorno dopo giorno. Cosa ha a che fare con me? Che I. oggi mi ha scritto per ringraziarmi: “leggere le tue parole mi ha aiutata a capire che stavo andando nella direzione sbagliata, lontano da me. Grazie”.
Le mie parole le hanno dato il coraggio di riprendere in mano se stessa. Le mie parole le hanno cambiato la vita.
Amo le parole da sempre: le uso, le cesello, le adotto, le ammiro. Una parola non è qualcosa di evanescente, ma qualcosa che può fendere, squarciare, scavare. Cambiare. Rimane in superficie se però non è coerente con quello che si vive.
“Le tue parole hanno il potere di cambiare le cose e le persone perché derivano dall’esempio”, mi ha detto l’altro giorno una persona al telefono.
L’idea di cambiare il mondo e le persone con quello che sono e che dico è un pensiero che mi accarezza da sempre, e che in questo periodo di reclusione si è insinuato sempre più sotto pelle.
Una nuova strada, un nuovo traguardo, mi si sta aprendo davanti. Non è mai troppo tardi per cambiare, per migliorare, per essere felici.
Se oggi mi guardo allo specchio, posso dire che quello che vedo mi piace, sono la donna che sognavo di essere, che volevo diventare. Ma c’è ancora margine per essere di più, per fare di più.
Allora grazie a voi che con le vostre parole, mi date il coraggio per provarci. Il cambiamento è un circolo virtuoso: io do a te il coraggio di saltare, tu lo dai a me. Usiamo le parole giuste, belle. Non sapremo mai la magia che si può schiudere da esse.
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