Ieri ho cominciato a piangere alle 7 e ho smesso alle 22, quando mi sono rintanata sotto le coperte, dicendo addio al mondo. Ieri, tra un dolore e un altro, ho appreso della morte di Ezio Bosso. Non lo conoscevo, non di persona e non bene quantomeno, ma ho pianto. La mia amica dice che la vecchiaia unita all’isolamento mi stanno aprendo le cateratte. Ma no, invecchiando, invece, sto imparando a piangere per ciò che lo merita davvero. Ed Ezio è tra queste. Ieri era una di quelle giornate in cui pensare che al mondo ci fosse anche una persona come lui, mi aiutava ad andare avanti. Invece no. Lui questo mondo lo ha lasciato. Lo conoscevo per quello che si può leggere e vedere di lui su Internet. Ma no, lo conoscevo in realtà anche per questo: 3 anni fa, un’amica di Teo e mia, insieme alle due sorelle, raggiunse Bosso, ai tempi direttore del Verdi di Trieste, e…
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Leggera
Leggera. In acqua sono leggera. Basta non combattere il moto perpetuo delle onde e lasciarsi cullare dal blu. Che bello fare il morto, azzurro sopra e azzurro sotto, e dimenticare il mondo. Fino a che il pensiero che qualcosa di ignoto ti possa sorprendere alle spalle, ti fa agitare e ti costringe a riportare le gambe sotto il pelo dell’acqua e a nuotare. Pesante. Nella vita sono pesante. A volte caratterialmente con la mia esuberanza e le mie paturnie, di certo fisicamente. Mangio fino allo sfinimento, come se potesse mancarmi il cibo da un momento all’altro. Mangio per golosità, non per fame. Mangio come se dovessi colmare delle mancanze. O delle future assenze che incombono. Mangio perché son sempre dovuta bastare a me stessa, così inconsciamente quando non potrò più badare a me, sarò abbastanza da bastarmi. Mangio perché non riesco a rilassarmi, perché temo il peggio, proprio come quando fai il morto e ti agiti per via dell’ignoto che…
Leggeri, mai vuoti
Fine anno, tempo di bilanci. Conversazione tra me e una mia carissima amica: “Sono un po’ pensierosa”. “Come mai?”. “Bilancio di fine anno. Devo ancora tirare le somme: per certi versi è stato un anno positivo perché cambiamenti personali e passi in avanti ne ho fatti e sono soddisfatta di questo; per altri, invece, mi sembra di non aver niente di concreto in mano di concreto, come alla fine del 2014”. “Ovvero?”. “Fare progetti con qualcuno, una casa mia, una famiglia…”. “Ora che sei cambiata tu, sei anche pronta per prendere in mano la tua vita, devi solo ancora un po’ imparare a lasciare andare il passato”. “Dici?”. “Dico. È come un armadio zeppo di cose, il nuovo non c’entra. Lo stesso la vita”. “Sì, forse hai ragione”. “Fidati. Io ogni tot faccio un bel repulisti nell’armadio, nell’agenda, tra le mail, nella vita”. “Che criteri usi per fare pulizia?”. “Ciò che non mi serve più, che non uso da tempo,…