Circa un anno fa abbiamo concluso il tour di “Piccole fiabe per grandi guerrieri”. Poi è stata salita, 30% di pendenza a 4000 mt d’altitudine. È mancato l’ossigeno per tutto il tragitto, letteralmente. Il tumore ha cercato di costringere Teo alla resa a più riprese, poi il Covid ha cercato di metterlo ko. Nel mentre, qualcuno ha tentato più volte di nuocere alla nostra felicità, facendo del male alle nostre cucciole. Ma Teo è ancora qui. Le nostre bimbe anche. Io mi reggo in piedi a stento per tutte le botte, ma ci sono. Oggi alle 14.30 ha suonato il campanello. Il corriere. “Il corriere a quest’ora?”. Un piego libri per Matteo Losa: “Urgente”. Lo tocco. So cos’è. Lo apriamo insieme. Eccolo. È lui. La copia staffetta del suo nuovo libro. Esiste. Esisterà. Teo ha scritto questo libro in un anno, l’anno più brutto della sua vita. Un anno è poco per scrivere un romanzo di quasi 400 pagine, tra…
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Una fiaba diventata realtà
“Nessun non ce la farai vale quanto un non mollare”. Cranio randagio “Le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia”, così diceva Erasmo da Rotterdam anni e anni fa. Fino a un po’ di tempo fa, l’avrei ritenuta una cazzata: io, così inquadrata, precisa, con i miei desideri tutti lì, in fila da realizzare. Avevo dei programmi, che sono stati tutti mandati all’aria dal suo arrivo. Un uragano, un tornado di vita, nonostante le condizioni precarie della sua salute. È arrivato e ha spazzato via ogni mia certezza, lasciandomi nuda in mezzo alla tempesta. Aveva un obiettivo e un piano tutto sconclusionato per perseguirlo. Tutto sconclusionato pareva a me, che vivevo di regole e percorsi già predefiniti. “Voglio scrivere un libro, diventerò uno scrittore”. Chi?, pensavo io. Ma non osavo dirglielo. Come poteva mai sperarci in un Paese dove se non hai conoscenze non arrivi da nessuna parte, non dico in Paradiso, ma nemmeno…
A te, che sei il mio uragano
Le persone speciali sono fatte così: arrivano in punta di piedi e nelle mani custodiscono l’uragano che ti stravolgerà il mondo. 16 anni fa mi innamorai del tuo sorriso, ignara di tutto quello che sarebbe venuto dopo. Altri sorrisi sarebbero arrivati, ma anche quante lacrime. E fatica, tanta. Ma il tuo pregio è sempre stato cancellare il brutto con un sorriso. A volte riesci a dimenticare anche la malattia, o quantomeno farla dimenticare a noi, che ti amiamo. E che abbiamo bisogno di sapere che ce la farai. Perché tu ce la farai. Mi ripeti sempre: “Niente è regalato, le cose succedono, riescono, se lo si vuole con tutto il cuore”. Il tuo desiderio più grande é guarire, e qualcosa mi dice che ci riuscirai. Finora hai realizzato uno dei tuoi sogni: quello di diventare uno scrittore professionista. Nonostante le mille porte sbattute in faccia, i numerosi no o “Non venderai”, hai dimostrato a tutti che una forza di volontà…
Il dono più grande
“Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”. Ripetetele come un mantra. Anche se le avete già pronunciate sull’altare, anche se non le avete ancora pronunciate, anche se le vivete come la cosa più romantica. Certo lo è… ma cosa fareste se vi toccasse davvero tener fede a questa promessa? Per istinto di protezione o di pura sopravvivenza, di solito tendiamo a fermarci alle cose belle – nella gioia… nella salute… – senza pensare alle difficoltà che potrebbero capitare, ma se capitassero? Cosa fareste? Irene non ci ha pensato su due volte. Irene per amore del suo grande amore, l’amore della sua vita, ha donato una parte di sé, fisicamente. Irene è Irene Vella, una giornalista in gambissima (suoi sono i servizi del programma “X Style” e “Verissimo” su Canale 5) e una scrittrice ironica e pungente, nonché un’amica: ci siamo conosciute…
Tanto è solo per adesso
La crisi (economica) picchia duro: infrange delicati sogni di cristallo, rallenta o annienta progetti di vita, distrugge coppie, facendo nascere una crisi nella crisi. Perché non è facile far fronte ai problemi del quotidiano, se l’unico chiodo fisso è sentirsi inutili per il fatto di avere un lavoro precario o non avercelo affatto. Ne sa qualcosa Alessandra Celentano, mia collega e ‘amica’ virtuale, che proprio quando stava completando il puzzle del suo sogno, quando stava per mettere la ciliegina sulla torta, ha visto saltare dei pezzi a causa della crisi: il lavoro diminuiva, lei aveva più tempo a disposizione e così, invece che stare a piangersi addosso, si è inventata un romanzo: “Tanto è solo per adesso”, edito tramite Youcanprint con il meccanismo del self-publishing. Trama: Roma, maggio 2008. Martina ha 28 anni e lavora con un contratto a termine nella redazione di una rivista femminile. Allegra e un po’ svampita, fatica a scegliere un paio di scarpe o il…
Perchè non sono (ancora) sposata?
L’altro giorno mi è arrivato a casa il libro ‘Perché non sei (ancora) sposata?’, edito da Corbaccio e scritto da Tracy McMillan, autrice nientepopodimeno che della serie tv ‘Mad men’. Un manuale semi-ironico, su “Tutto quello che devi sapere per avere la relazione che meriti”, scaturito da un suo articolo, pubblicato sull’Huffington Post, che ha generato uno straordinario dibattito in Rete. Ora, dopo averlo aperto e leggiucchiato qua e là, mi sono soffermata sul titolo e su quell’inquietante parolina di sei lettere: ancora. Già, perché il punto qui non è perché non sei sposata e quindi sulle motivazioni esterne che ti hanno impedito il grande passo, ma sulle motivazioni interne, ovvero: “Prova a pensarci un po’: qui il problema sei tu!”. Perché quell’ancora implica che qualche maschio sulla Terra ci abbia anche provato a farti la corte, a starti vicino e a pensare in un futuro lontanissimo di sposarti, peccato che poi TU e qualche tuo difettuccio invisibile a occhio…