Che meraviglia quando si ricevono le belle notizie! Su Twitter esiste l’hashtag #solocosebelle: sarebbe magnifico poterlo mettere anche alla propria vita. E perchè no? In fondo è semplice: ci si sveglia la mattina e ci si propone di dare credito solo alle cose che ci fanno stare bene, lasciando da parte le delusioni, le maldicenze, gli scazzi e anche gli stronzi. Io è da un po’ che mi sono ripromessa di farlo: pensare ogni giorno ad una cosa che mi rende felice, anche piccolissima, e goderne. In questo mondo di brutture – specialmente in questa fetta di Storia – potrebbe essere l’antidoto alla depressione. Settimana scorsa sono state tre le cose che mi hanno resa felice, ma tanto. La prima è aver ricominciato a lavorare nella redazione dei miei sogni, tornare a quella quotidianità che dà un senso ai tuoi giorni, che non ti fa sentire inutile. Dici niente. La seconda è aver rivisto – e rivedere tuttora, tutti i…
Posts by Francesca Favotto
Postcards from Kazakhstan
Cartoline dal Kazakistan: il mio amico Enrico, venuto a sapere che lavoro nel settore matrimonio e navigo a vista tra pizzi, merletti, abiti e sposine, mi ha gentilmente inviato queste deliziose foto scattate in Kazakistan, nella cittadina di Atyrau, sulle rive del Mar Caspio. Trovandosi lì per lavoro, ha immortalato queste allegre sposine che zompettavano felici tra le vie del paese, insieme al loro sposo e ai familiari. Da notare la ricchezza dei vestiti, tempestati di perline e pizzi, i diademi che impreziosiscono le acconciature e il curioso copricapo a forma di cono, con pon pon sulla sommità, che dev’essere un accessorio tradizionale che si usa indossare in quei paesi, poichè non è il primo che vedo durante i matrimoni a rito ortodosso. Abiti in stile princess, con gonna ampia, tripudio di balze e ruches, corpetti decorati e velo, per spose che sognano di essere principesse per un giorno. Proprio come noi. Grazie ad Enrico per l’emozionante reportage.…
Auguri mamma!
Spero di riuscire a diventare almeno la metà della donna che sei tu e di insegnare ai miei figli almeno la metà delle cose che mi hai insegnato tu. Sei tutto per me. Ti amo, mamma.…
Testing my wedding dress: aiutooo!!!
Arieccame. Sono di nuovo qui, armata di mouse e pronta ad affrontare l’ennesimo test sulla futura vita a due. Si intitola Test your wedding dress e stavolta dovrebbe svelarmi il quarto segreto di Fatima riguardo all’abito da sposa giusto per me. Speriamo. Perché anche in questo caso, come in quello dell’addio al nubilato, non ho assolutamente idea di come lo voglia. O meglio, qualche vaga idea ce l’avrei, ma non mi sento affatto sicura, come invece molte mie amiche che, ancora alle medie, sapevano già esattamente come sarebbe stato e, oh, quando si sono sposate erano vestite esattamente così. Potere della coerenza e dei gusti decisi. Dicono che succeda come in amore, quando avviene il colpo di fulmine: nel perenne tour tra atelier alla ricerca dell’abito dei sogni, quando si vede the one, quello giusto, si sente tipo un tuffo al cuore e lo si sceglie tra mille altri, senza remore. Sì, però magari avere le idee precise prima, mi…
L’abbiccì dell’ammmore
Non più di tre settimane fa, il mio Boss mi ha chiesto di scrivere l’alfabeto delle nozze, una specie di ABC del matrimonio, per avere sottomano, a portata di lettera, tutto quello che occorre per organizzare un matrimonio impeccabile. Una cosa un po’ seriosa, ma non troppo, che a pensarla c’ho messo una mattinata, per renderla davvero completa e facilmente fruibile. Mentre lo scrivevo però, mi è venuto in mente un altro tipo di alfabeto, sempre riguardo al matrimonio, ma un pochino più irriverente e divertente, una specie di catalogo delle frasi o delle situazioni più imbarazzanti che possono capitare ai matrimoni e nelle quali ci saremo trovate tutte più di una volta a pensarle o viverle. Curiose di leggerlo? Ecco l’abbiccì dell’ammmore, secondo me! Addio al nubilato/celibato: Tipico momento che precede le nozze in cui le donne si vogliono rilassare, reduci dal massacro dell’organizzazione e gli ometti sembra che debbano spaccare il mondo o debbano divertirsi come non hanno…
Non esiste amore più grande
Perché mi conosci meglio di chiunque altro. Perché mi ami più di quanto sbaglio e anche se sbaglio, non mi giudichi. Perché so che ci sarai sempre per me. Perché il tuo amore dura da ancora prima che io nascessi. Perché so che nonostante tutto, sarai l’unica persona che non mi tradirà né abbandonerà mai. Perché so di essere il tuo primo pensiero. Perché il tuo cuore batte più di quello di chiunque altro. Perché ‘come te, nessuno mai’. Perché in ogni momento importante della mia vita, tu c’eri. Perché hai saputo insegnarmi la vita con i fatti e con l’esempio. Perché da grande voglio essere come te. Perché non esiste amore più grande e speciale di quello tra una mamma e una figlia. Per questo e per mille altri motivi… Auguri mamma, grazie di esistere e di esserci, sempre. Ti voglio bene.…
Mario e la forza della normalità
Ho gli occhi colmi di lacrime. E non so nemmeno perché. Dicono che capiti quando ci si immedesima nella storia di un altro, al punto tale da finire in empatia, anche se non lo si ha mai conosciuto dal vivo. A me è capitato oggi. Sfogliando l’ultimo numero di Vanity Fair, mi sono imbattuta nelle pagine che celebravano la breve esistenza di Piermario Morosini, il giovane centrocampista del Livorno, morto a 26 anni sabato scorso su un campo di calcio. Di lui si sapeva poco prima di questa triste vicenda, ma la morte in diretta lo hanno trasformato in una celebrità: di lui ora si sa tutto, vita, morte e miracoli. Materiale di lavoro per le riviste, pane per i talk show. Tutti ora conosciamo le disgrazie che in poco più di dieci anni lo hanno fatto diventare un uomo: la morte dei genitori, il suicidio del fratello disabile e l’occuparsi della sorella, anch’essa disabile. Troppo il dolore per una…
Per te
Per te che… quando sei nata 23 anni fa ci hai riempito il cuore di gioia. Per te che… sei come la mia figlioccia. Per te che… siamo cresciute insieme ed il tempo è volato. Per te che… io lo so quanto mi vuoi bene, anche se non sai dirlo a parole. Per te che… quando ti vedo sorridere, mi si allarga il cuore. Per te che… io lo so che non sarò mai sola, perché avrò sempre te al mio fianco. Per te che… la tua felicità per me viene prima di tutto. Per te che… il giorno del mio matrimonio mi aiuterai ad asciugare le lacrime di gioia e siederai di fianco a me, al banco dei testimoni. Per te che… quando leggerai questo messaggio, piangerai di nascosto. Auguri sorellina: leggi e conserva questo amore per i giorni di pioggia, e danne un po’ a chi non ha la fortuna di essere circondato da un affetto come il…
E io, di che addio al nubilato sono?
Oggi, tra un articolo e un imprevisto, ho trovato il tempo di fare il test proposto di recente da style.it, dal titolo: “E tu, di che addio al nubilato sei?”. Già, l’addio al nubilato… Premettiamo che da addetta al settore, non mi fa per niente onore il fatto che all’idea di organizzare il mio matrimonio, non saprei da che parte iniziare. Zero, tabula rasa. Come dire, un sommelier che alla pregiata carne di struzzo non sa che vino abbinare. Non è che non so gli step da seguire o come procedere, quello li so a memoria, ma non saprei proprio che tema seguire, che colore scegliere: hobby? Sport preferiti? Mete dei nostri viaggi? Lilla? Rosa? Rosso? Mah, nessuno che mi convince appieno, forse perché ancora non è arrivato il momento di pensarci davvero! Effettivamente, sono una bella contraddizione in termini: continuo a sfracassare le cosiddette al mio fidanzato per questa fatidica proposta che tarda ad arrivare, ma mi rendo conto…
Come nelle favole
Non so se sia mai capitato anche a voi, ma tutte le volte che alla domanda: “Qual è il tuo sogno?”, io rispondo: “Sposarmi e avere una famiglia con il mio attuale compagno”, la controbattuta che scatta in automatico è sempre: “Uuuh, spusas no!” (traduzione dal dialetto milanese all’italiano: Non sposarti!), come se il matrimonio fosse il male peggiore che ti possa capitare e come se io fossi completamente matta a rovinarmi la vita con pargoli e… pargolo cresciuto! Non so se tutte queste persone fossero serie, ma so per certo che sono molte e tutte le volte, mi lasciano un sapore amaro in bocca. Per fortuna che io sono una bastiancontrario, ovvero tu dimmi di non fare una cosa ed io ce la metterò tutta per riuscirci. “Non riuscirai mai a diventare giornalista!”: fatto. “Non riuscirai a organizzare quella tal cosa in così poche ore”: fatto. “Non ti sposare”: è nella to do list. E ci riuscirò (questione di…