Voi lo sapete cos’è la resilienza? Lasciate che vi racconti una storia.
Interno, giorno.
“Sei emozionato?”.
“Sì, ma ho anche molta paura…”.
“Perché?”.
“E se non sono più capace di giocare, se non sono più quello di una volta?”.
Ieri Teo è tornato in campo. Dopo più di 3 anni, ovvero da quando la cura attuale ha cominciato a piagargli piedi e mani, rendendogli impossibile anche solo camminare. Ma negli ultimi giorni le condizioni dei piedi erano migliorate, tanto da consentirgli di poter correre. Così ha detto sì. Be’, i polmoni sono quelli che sono, a mezzo servizio. Ma ci sono, e questo è ciò che conta.
Interno, sera.
“Fra, ci sei stasera?”.
“No, ho gli allenamenti”.
“Dai, vieni. Abbiamo anche una sorpresa per Teo…”.
Effettivamente gli allenamenti ci sono sempre, Teo che torna a giocare no. E poi chissà tra quanto potrà farlo di nuovo…
“Ok, vengo”.
Arrivo al campo che stanno per cominciare. “Vai Losino!”, gli urlo. Mi vede, mi corre incontro. I suoi occhi mi dicono che ho fatto la cosa giusta.
Comincia la partita. Mi commuovo. Lui stoppa, corre, ci prova. “Teo entra!”, gli grida Fede. “Non riesco”. I polmoni non seguono il suo entusiasmo, ma lo assecondano e gli permettono di portare a termine tutti e 60 i minuti di gioco. Esce, con una luce negli occhi che mi dice che ancora una sfida è stata vinta. Che ancora una volta ha vinto lui.
“Potevo fare meglio”, dice, come a incoraggiarsi, la sua spinta a guarire. A mezzogiorno, quando mi aveva confessato di aver paura, gli avevo detto: “Tu non sarai mai più quello di una volta, la vita ti ha cambiato. Ma non ti ha reso meno forte, solo diverso. Tu stasera farai quello che puoi con quello che hai”.
Lui dice che poteva fare di meglio: io meglio di un uomo che nonostante tutto continua a mettersi in gioco, superando la fatica fisica, il dolore, la sofferenza, davvero non saprei trovarlo. Si vive, si trova la forza di vivere, anche solo per le piccole cose, come una partitella tra amici, perché è da lì che scaturisce la gioia. Se si vuole essere felici, dare un senso alla vita, un modo lo si trova. Tutto il resto sono scuse.

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