• Facebook
Skip to content
  • Home
  • About me
  • We for Wedding
  • Contattami

DuemilaeCredici

Sii positivo… Puoi!

  • SeDici...

SeDici che vuoi essere d’aiuto…

ottobre 11, 2016

Domanda: perchè per farsi ascoltare bisogna sempre arrivare alle situazioni estreme, ai ferri corti? Non bastano le prime avvisaglie di crisi, i primi ammonimenti per farci capire che siamo fuori strada e che stiamo perdendo il polso della situazione? Dobbiamo sempre arrivare a esaurire le proprie risorse e la pazienza altrui per renderci conto che è troppo tardi?

In questi giorni mi sono arrivate alle orecchie storie diverse ma con esiti simili: una coppia che si è lasciata dopo anni che stavano insieme e in prossimità di fare il grande passo, dopo che lei, un po’ in sofferenza per l’indolenza e il disinteresse di lui nei confronti dei progetti comuni, glielo ha fatto presente e lui ha lasciato correre, salvo poi pentirsi quando lei ha preso la decisione definitiva di troncare. Dall’altra parte, una ragazza che per farsi ascoltare da chi le sta intorno, prima ci prova dicendo le cose con calma, poi alzando la voce, poi ripetendole un’altra volta, finchè non si rende conto che è tempo di prendere le distanze da tutto e da tutti affinchè il suo malessere venga preso sul serio. Stranamente, ecco che tutti si fanno avanti, chiedendole se possono fare qualcosa per aiutarla, quando bastava ascoltarla prima che prendesse decisioni drastiche. Allo stesso modo, per me e il mio compagno è un periodo abbastanza duro e carico di tensione, in cui è più facile vedere tutto nero ed essere nervosi, facendo precipitare le situazioni: per fortuna, in questo caso parlandone civilmente, riusciamo sempre a trovare una soluzione ed entrambi ci impegniamo affinchè le cose cambino in meglio. Devo dedurre che nei casi precedenti si arriva alle soluzioni drastiche perchè prima poco importa e finchè chi soffre tiene botta chissene? È tutto un cercare di porre rimedi a posteriori invece di essere irreprensibili a priori: perchè vivere sempre in rincorsa, cercando di recuperare, quando basterebbe agire quando serve? Della serie: faccio lo gnorri finchè non mi ritrovo col culo a terra.

Ma SeDici che vuoi essere d’aiuto, perchè non rendersi utili prima che dopo? Alla fine è anche una questione di comodità: io ti dico cosa secondo me non va, tu mi esponi la tua idea e ci si viene incontro a vicenda. Non io ti chiedo determinate cose, tu te ne freghi e quando sono al limite e sparisco, ti rifai vivo, chiedendomi se puoi essere d’aiuto. Non funziona così. Così ci si prende solo in giro.

Lo dicono anche nella scienza: prevenire è meglio che curare. Una malattia presa in tempo è sinonimo di guarigione certa, qualcosa di lasciato andare, di ignorato invece, striscia finchè non v’è più ritorno. Così è anche per l’anima e i rapporti: tutto ciò che si trascura di solito si allontana e nella peggiore delle ipotesi, diventa di qualcun altro. Abbiamo cura delle persone e dei sentimenti al momento giusto, non sempre c’è spazio e tempo per recuperare. Per imparare la lezione, quello invece c’è sempre. Ma meglio prima che dopo: perchè è più facile camminare fianco a fianco che inseguire. Da sempre.

Foto dal sito blog.pianetadonna.it
aiutare amicizia amore DuemilaSeDici prendersi cura rapporti relazioni SeDici...
by Francesca Favotto | no comment
share
SeDici che vuoi fare una cosa…
SeDici che vuoi insegnare qualcosa…

Related Posts

  • Serendipità

    Serendipità

    marzo 20, 2020
  • Essere un fiore è una profonda responsabilità

    Essere un fiore è una profonda responsabilità

    gennaio 16, 2021
  • Changes

    Changes

    settembre 11, 2018

No Comment

Leave a Reply Cancel Reply

Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

  • Facebook

Categorie

  • Alla ricerca della felicità
  • Buoni propositi
  • Cose che ho imparato
  • Dillo con una canzone
  • Esercizi della felicità
  • Lasciate che vi racconti una storia…
  • Parole in azione
  • SeDici…
  • Uncategorized

Articoli recenti

  • Essere un fiore è una profonda responsabilità
  • Piccola candela
  • Zona gialla
  • Il mio 2020
  • Dadirri

Commenti recenti

  • Francesca Favotto su Senza limiti
  • matteo su Senza limiti
  • Francesca Favotto su Cose che ho imparato: 25/2017
  • Elisabetta D'Ambrogio su Cose che ho imparato: 25/2017
  • Francesca Favotto su About me

DuemilaeCredici

  • Facebook

©2025 Designed with love in beautiful island.

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Puoi accettarli, non fanno male.Va beneNo grazieDimmi di più