La parola ricorrente con cui ho iniziato questa settimana è stata gentilezza. Settimana scorsa sulla bacheca del mio profilo personale avevo condiviso un pensiero riguardo l’importanza dell’essere gentili sempre, con tutti, nonostante sia stata una giornata di merda o il periodo non sembra essere dei migliori. Poi, ho scoperto che domenica era la Giornata Mondiale della Gentilezza. La riflessione è nata spontanea: se hanno istituito una giornata ufficiale per ricordarci di essere gentili, allora vuol dire che ne abbiamo proprio bisogno. Andiamo proprio rieducati alla gentilezza. Essere gentili significa sorridere sempre, avere sempre una parola cortese con tutti, usare un tono pacato, essere amabili, quel tipo di persone che si vogliono rincontrare sul proprio cammino, che ti svoltano la giornata.
Settimana scorsa, il giorno dopo la mia riflessione sulla gentilezza, ho avuto la riprova che il mio pensiero era corretto: un anno e mezzo fa feci un colloquio per una testata online, il colloquio non andò a buon fine, ma ci lasciammo con la promessa che se ci fosse stata un’altra opportunità, ci saremmo risentite. Pensai che fosse la solita promessa da marinaio, quelle frasi fatte che rendono più dolce la pillola amara. E invece… Proprio in questi giorni mi ha richiamata per un’altra collaborazione, più nelle mie corde, che spero tanto vada in porto. Salutandomi, mi ha detto: “Mi avevi fatto una buona impressione, con i tuoi modi affabili e sempre sorridente…”. Potere della gentilezza e del sorriso, ho pensato. E son tornata a casa con il cuore più leggero.
Questo per dire che indossare un sorriso paga sempre, magari non subito, ma alla lunga sì, tutto torna: il detto che i nostri nonni usavano ripetere all’infinito “Chi semina vento, raccoglie tempesta” o meglio “Quello che semini, raccogli” è tutto vero: avrei potuto andarmene da quell’ufficio sbattendo la porta o imbronciata o scocciata, ma ho preferito incassare quell’apparente sconfitta con eleganza. Perchè nel lungo periodo si è rivelata l’ennesima utile lezione di vita: ogni sconfitta non è altro che una ripartenza.
Perciò, SeDici che vuoi ottenere qualcosa, sii gentile, sempre. E se puoi, farcisci il tutto con un bel sorriso. La gentilezza agisce per il cambiamento in modo forse più lento della rabbia, della violenza, ma con un’azione che rimane nel tempo. Bisogna solo avere pazienza, ma poi tutto torna. Davvero, quel “tratta il tuo prossimo come vorresti essere trattato tu” non è solo aria fritta, parole al vento: è il concetto più rivoluzionario che esista e mette in circolo amore. Amore che vibra nell’aria, che dona energia positiva, che crea legami e fa succedere miracoli. Amore che cura, che salva e che unisce. Amore che fa stare bene.

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